Spirito Santo vieni! La Veglia di Pentecoste

Mons. Gianotti durante la veglia di Pentecoste
Il vescovo Daniele asperge l’assemblea con l’acqua benedetta a ricordo del Battesimo

Intensa invocazione dello Spirito Santo nella veglia di questa sera, alle ore 21 in cattedrale, presieduta dal vescovo Daniele.
Una veglia appunto, nell’attesa del dono dello Spirito della Pentecoste.
La preghiera è stata preparata dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.  Ed è iniziata con un augurio di pace da parte del Vescovo. “Nessuno – ha detto – chiuda il cuore al dono di Gesù. Preghiamo in comunione con la Chiesa universale che sta vivendo il cammino sinodale, per crescere nella comunione e nella missione. Preghiamo nel cuore del mondo: di questo mondo che fin da principio Dio ha creato nella potenza del suo Spirito.”

LA CREAZIONE DONO DELLO SPIRITO SANTO

È seguita infatti una liturgia di lode in cui si è percorso tutto il cammino della creazione lodando e benedicendo il Signore.
Poi, l’ascolto della parola di Dio: un brano del libro dei Numeri che narra l’infusione dello Spirito su settanta anziani. Di seguito, il brano di Vangelo che verrà letto domani, giorno di Pasqua, nel quale Gesù dona la pace ai discepoli.
A commento del testi è stato letto parte del discorso pronunciato da papa Francesco ai Cremaschi nella recente udienza di Roma. È seguita la meditazione del vescovo. 

LA MEDITAZIONE DEL VESCOVO

“Nella sera di Pasqua – ha detto mons. Gianotti – Gesù appare ai discepoli, augura loro la pace e annuncia la missione. Ed è proprio per il soffio dello  Spirito Santo che questa missione si rende possibile. Lo Spirito trasforma tutto il gruppo degli apostoli, di Maria e dei discepoli in annunciatori e testimoni del vangelo.
E ha sottolineato quattro parole del brano del Vangelo appena letto: l’annuncio di pace, la missione, l’effusione dello Spirito e il perdono dei peccati.
Ed ha riflettuto mettendo in correlazione la prima e la quarta delle parole sottolineate. “La Pasqua – ha spiegato – è un abbraccio di pace gratuito di Dio in Gesù Cristo. Ne viene di conseguenza il perdono dei peccati. Per cui i discepoli devono diventare uomini e donne di perdono, di riconciliazione e di pace.
Avete nelle mani – dice Gesù – la possibilità di diffondere perdono, misericordia e riconciliazione. Se non lo fate viene meno qualcosa di essenziale. Se non diventate uomini e donne della pace chi donerà questa pace?”
“Gesù – ha proseguito mons. Gianotti – affida una missione che è annuncio efficace di una nuova creazione che ha a cuore la pace. Appartiene a questa missione abbattere i muri delle divisione, promuovere la fraternità in Cristo, realizzare l’armonia dei diversi e creare comunione.
E questo siamo chiamati a farlo innanzitutto all’interno della Chiesa: è questo il senso profondo della sinodalità, camminare insieme. Solo lo Spirito ci permetterà di vivere le nostre diverse appartenenze non come contrapposizioni, ma come espressione di quella varietà che è frutto dello stesso Spirito. Egli solo ci permetterà di crescere nella stima vicendevole e nell’ascolto gli uni degli altri. Solo lo Spirito ci permetterà di camminare uniti nell’unica missione che consiste nel dare testimonianza di lui che è la nostra Pasqua e continua ad invitare tutti sulle vie della pace e della fraternità.”

IL RICORDO DEL BATTESIMO E DELLA CRESIMA

Dopo la riflessione, la memoria del Battesimo e della Confermazione con un canto di invocazione allo Spirito Santo, mentre il Vescovo è passato in mezzo all’assemblea aspergendola con l’acqua benedetta, accompagnato da alcuni rappresentanti delle aggregazioni laicali che hanno scambiato con i presenti il segno della pace.
Poi una lunga e nuova litania di supplica allo Spirito santo, fino all’invocazione alla Vergine Assunta per i lavori della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
La celebrazione si è conclusa con la benedizione del vescovo Daniele con il canto del Regina Coeli.