Caso Beccalli. Pasini condannato a 18 anni e 8 mesi

Alle 18.30 di ieri la Corte d’Assise d’Appello di Brescia si è epsressa nei confronti di Alessandro Pasini, 48 anni, accusato di aver ucciso/provocato la morte di Sabrina Beccalli, mamma 39enne deceduta la notte di Ferragosto del 2020. Pasini era stato assolto in primo grado dall’accusa di omicidio volontario e condannato a 6 anni per aver distrutto, bruciandolo, il corpo della povera Sabrina nella Fiat Panda di lei. La Corte bresciana ha ribaltato la sentenza condannando Pasini a 18 anni e 8 mesi di carcere per omicidio volontario e distruzione di cadavere. Entro 90 giorni sarà depositata la sentenza.

L’uomo, che trascorse la serata con la vittima in un appartamento di Crema, appiccò il

Sabrina Beccalli

fuoco all’auto della donna nella campagna di Vergonzana dopo averla riposta all’interno. I poveri resti di Sabrina, dopo i primi rilievi, vennero scambiati per quelli di un cane, e molti di quei resti vennero smaltiti. Da qui l’impossibilità di procedere con verifiche più approfondite per ricostruire con esattezza quanto accadde quella maledetta sera.

Pasini ha sempre sostenuto di aver distrutto il corpo dell’amica per paura, ma di non averla uccisa. Sarebbe morta per overdose. I consulenti tecnici e l’anatomopatologa, dopo l’analisi dei resti, hanno parlato di microfratture, individuate su ciò che è rimasto della povera mamma, compatibili con dei colpi sferrati con oggetti. Lesioni che non sarebbero state provocate da cadute e che sarebbero riconducibili a momenti in cui Sabrina era ancora in vita. Ieri la Corte d’Appello di Brescia si è espressa sulla richiesta della Procura Generale di condannare Pasini a 20 anni di reclusione per omicidio volontario. Secondo l’accusa sarebbe stato il 48enne a uccidere o provocare la morte della giovane donna. La Corte ha accolto questa tesi. Ora i legali dell’imputato potranno valutare il ricorso in Cassazione.