Crema. Sulle porte della città “Buone Feste” in 20 lingue diverse

Le decorazioni e le luminarie natalizie in piazza Garibaldi a Crema

Oggi, sabato 10 dicembre, verranno esposte altre due vele alle porte della città di Crema (piazza Giovanni XXIII e piazza Garibaldi), così da completare il messaggio presente in quelle già esistenti da diversi giorni. Infatti, se il Comune di Crema augura Buon Natale alla città, la Consulta Intercultura – Ente autonomo e apartitico che tuttavia opera in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale – ha pensato di allargare al maggior numero possibile di persone l’augurio di Buone Feste, così ricorrente e abituale in questo periodo dell’anno.

Un augurio in tante lingue del mondo

Perché non presentare questo augurio nelle lingue più parlate nella nostra città? Ecco allora l’espressione Buone Feste presentata in 20 lingue diverse, partendo proprio dall’idioma locale, il dialetto cremasco. Le altre 19 lingue in cui verrà ripetuto l’augurio, con la certezza di non annoiare, sono le seguenti: spagnolo, rumeno, indiano, albanese, cinese, arabo, filippino, francese, punjabi, ucraino, tedesco, turco, russo, lingala, portoghese, wolof, inglese, urdu e swahili.

Favorire l’integrazione sociale e culturale

“Il senso di questa iniziativa – spiega Ketan Tiwari, portavoce della Consulta Intercultura del Comune di Crema – consiste nel favorire quell’integrazione sociale e culturale che è l’obiettivo di qualunque società che abbia a cuore il benessere dei propri cittadini. Non solo, ma per rendere più tangibile questa proposta augurale, verranno esposte alle vetrine dei negozi che aderiranno all’iniziativa delle locandine, mentre verranno lasciate a portata di mano delle cartoline col medesimo contenuto”. Tali cartoline possono anche essere l’idea per inviare gli auguri ad amici e conoscenti.
“Si tratta – aggiunge Tiwari – di un piccolo gesto per aiutare a riconoscere che quell’insopprimibile anelito alla felicità, che vibra dentro ogni donna e ogni uomo, può superare qualsiasi barriera linguistica, soprattutto quando le feste che ci vengono incontro lo evidenziano con forza sempre maggiore”.