Al Cimitero Maggiore la Messa per i Caduti e Dispersi di tutte le guerre

La cerimonia presso il Famedio
Nella giornata del 2 novembre, ricordo di tutti i defunti, stamattina al Cimitero Maggiore di Crema è stata celebrata la santa Messa in suffragio dei Caduti e Dispersi di tutte le guerre. Ha presieduto il vescovo Daniele, alla presenza delle Associazioni d’Arma e dei Combattenti e Reduci, oltre che delle autorità civili e militari. In prima fila, in fascia tricolore, il sindaco Fabio Bergamaschi.

L’omelia del Vescovo

Monsignor Gianotti ha ricordato che nella giornata odierna “ci sentiamo in comunione con i nostri cari, preghiamo per loro e ci affidiamo alla loro intercessione”. Oggi, ha aggiunto, “siamo qui per uno speciale ricordo nei confronti di chi ha servito la patria e il bene comune fino al sacrificio estremo.
Si è quindi soffermato su tre parole. 1) Rendimento di grazie: “È cosa buona e giusta dire grazie a Dio per quelle persone che hanno donato la vita per un mondo più giusto”.
2) Salvezza: “Gesù dice che nulla andrà perduto. Il desiderio di Dio è la salvezza piena dell’uomo e del mondo. Nessuno è caduto invano; nella fede crediamo che nulla di ciò che è stato seminato di bene andrà perduto”. 3) Speranza: “Le speranze di chi serve il proprio Paese devono fare i conti con tante difficoltà, ma la speranza che non delude è donata a noi da Dio in Gesù, che per primo ha dato la vita per noi. Con questa speranza impegnamoci per il bene dell’umanità e della società”.

La preghiera al Famedio

Al termine della Messa, come di consueto ci si è spostati presso il Famedio, il memoriale dei Caduti in guerra nella nostra città. Dopo la posa della corona d’alloro e la benedizione del Vescovo, il sindaco Bergamaschi ha posto l’accento sul dovere del ricordo e di un profondo senso del rispetto nei confronti di quanti sono morti nei vari conflitti. “Sulla tomba di ogni Caduto, accanto a nome e cognome – ha detto – c’è un epitaffio invisibile che parla di libertà, equità e giustizia, valori per i quali val la pena donare la vita. Eppure nella storia questi valori spesso sono calpestati”. E, citando papa Francesco, ha concluso: “Le tombe dei Caduti gridano pace! Loro sono nel signore, ma noi rimasti qui lottiamo sufficientemente per la pace?”.