Diocesi e Caritas di Senigallia son state da subito in prima linea nel prestare aiuto alle persone colpite dalla tragica alluvione della scorsa settimana, accogliendo subito un centinaio di persone evacuate – molte delle quali soccorse dalla Croce Rossa – nel seminario vescovile. Immediatamente è scatta la catena di solidarietà e da tutta la regione e anche da fuori sono arrivati giovani, gruppi scout e parrocchiali, lavoratori di ogni genere, studenti, universitari… che si son messi a spalare fango, sgomberare appartamenti e garage, portando conforto e sostegno alle persone colpite dalla devastazione.
“Ci sono tante necessità”
“Giorno dopo giorno – ha fatto sapere il direttore di Fondazione Caritas Senigallia, Giovanni Bomprezzi – emergono le reali necessità di materiali, che stiamo quotidianamente trasportando e distribuendo con i furgoni Caritas in alcuni punti fissi di frazioni e quartieri del territorio: a Passo Ripe, Borgo Bicchia, Borgo Molino, Pianello di Ostra e in vari punti di Senigallia.”
Quello che maggiormente serve sono le carriole e il materiale per le pulizie: tiraacqua, idropulitrici, pale grandi, scope e scopettoni, stivali, secchi, spugne e stracci, guanti, scottex, detersivi per pavimenti, candeggina, sgrassatori, sacchi grandi neri, cerotti e disinfettante. Ma anche volontari che possano dare via via il cambio alle squadre da giorni già sul campo.
L’appello di Caritas Crema ai volontari
“Come Caritas Crema – sottolinea il direttore Claudio Dagheti – accogliendo anche l’appello del vescovo Franco Manenti, stiamo cercando la disponibilità di un gruppo di 10-15 volontari, che possano scendere già lunedì a dare una mano, in particolare nella città di Senigallia. Dove la situazione è ancora molto complicata e c’è la necessità di proseguire gli interventi già nella prossima settimana. Per questo cerchiamo persone abili al lavoro, disponibili ad adattarsi a condizioni non prettamente usuali, come mangiare in ambienti di convivenza e dormire in camere multiple…”.
Nel caso rispondano all’appello in tanti, si valuterà se fare due turni di tre giorni ciascuno, oppure se dividersi per coprire due settimane. “Le cose da fare sono molteplici. Chi parte – riferisce Dagheti – deve avere pale, carriole, guanti, scarpe antinfortunistiche o stivali. Stiamo pertanto raccogliendo alla Casa della Carità questo materiale per corredare chi parte.”
Le spese di trasporto, vitto e alloggio sono a carico di Caritas Crema, che invia un volontario a coordinare le operazioni. Chi volesse avere più dettagliate informazioni e iscriversi può collegarsi al link https://forms.gle/x6wcCaZpPtDJax6T6.
“Può essere una grande opportunità – sottolinea Dagheti – che ho provato in prima persona: fare esperienza in emergenza è un momento bello di crescita individuale e anche come gruppo.”
“Questo – puntualizza – non sostituisce la raccolta fondi avviata la scorsa settimana sul conto corrente IBAN IT52N0844156840000000022470 con causale ‘Emergenza Marche’, per ché chi ha subito questa tragedia, per alcuni la seconda nel giro di pochi anni, ha bisogno di grandi sostegni anche economici.”
Sul numero del settimana in edicola da sabato 24 settembre nostra intervista al vescovo Franco Manenti