Pronti a votare? In sala Alessandrini la tribuna elettorale organizzata da Rinascimenti

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Un momento della tribuna elettorale con i sei candidati sindaco organizzata dall'associazione Rinascimenti (a lato a sinistra, la presidente Stefania Maglio)
Pronti a votare?, il titolo della tribuna elettorale con i candidati sindaco svoltasi ieri sera in sala Alessandrini. A organizzare i giovani Rinascimenti.
“Un incontro per arrivare alle amministrative del prossimo 12 giugno pronti a una scelta consapevole” ha spiegato Stefania Maglio, presidente dell’associazione, che ha moderato assieme alla collega Mara Tessadori.
Poche e semplici le regole del confronto: tre domande, a ciascun candidato quattro minuti per rispondere e due minuti per controbattere, infine l’appello al voto.

Prima domanda: proposte per i giovani e tema dell’istruzione

Per Simone Beretta di Crema non è uno slogan le istituzioni devono sostenere i giovani che hanno talento, ma non hanno la possibilità economica di coltivarlo. Sull’ex Università, invece, si è detto molto arrabbiato. Per lui anche la nostra città dovrebbe avere una sede universitaria, invece sono tutte a Cremona.
La specializzazione di Crema grazie ai corsi di Its, l’ampio bacino di studenti (8.000) che ogni giorno frequentano le aule cittadine e politiche abitative. Queste le proposte di Fabio Bergamaschi, candidato del centrosinistra, per i giovani. “Proponiamo anche sostegno all‘imprenditorialità giovanile, soprattutto quella femminile” ha proseguito.
Da Maurizio Borghetti, candidato del centrodestra, la volontà di ampliare l’offerta formativa con un liceo musicale e di realizzare un palazzetto polivalente. “Stiamo cercando di lavorare con alcuni interlocutori per un istituto di ricerca di Alzheimer” ha aggiunto.
Borse di studio comunali, un luogo di aggregazione per i giovani, promuovere il diritto di innovazione: le idee di Manuel Draghetti del Movimento 5 Stelle. “Avevamo un’eccellenza (OptLab) e l’abbiamo fatta scappare” ha detto in merito all’ex Università.
Per Paolo Loco di Sinistra Unita c’è bisogno di offrire una buona occupazione, potenziare le strutture già esistenti (vedi Orientagiovani), realizzare spazi dove coltivare i talenti e l’idea della delega di sindaco della notte.
“Il Comune non è l’antagonista delle parrocchie, deve collaborare con esse” ha dichiarato, invece, Oronzo Santamato di Noi Crema. Da parte sua l’idea che i giovani non si aiutano con il Reddito di cittadinanza, ma con sgravi fiscali all’imprese per creare posti di lavoro.

Seconda domanda: collaborazione tra pubblico e privati per la gestione dei servizi 

“Evitare sprechi” ha detto Santamato. Quindi, a suo avviso, il Comune non dovrebbe affidare alle cooperative certi servizi, di cui potrebbe occuparsene direttamente.
Per Beretta tutto ciò è impossibile perché “alcune cose non possono essere fatte dal Comune”. Sicuramente, a suo avviso, la gestione dei parcheggi dovrebbe ritornare nelle mani del Comune.
Sulla stessa linea anche Bergamaschi. “E’ necessario guardare con concretezza caso per caso” ha spiegato. Per lui la dimensione da assumere è un Comune pianificatore e controllore.
Idem per Borghetti. “Le amministrazioni comunali hanno dei limiti. Quindi è necessario esternalizzare alcuni servizi. Accade anche in ospedale” ha spiegato. A suo avviso, però, il Comune dovrebbe conoscere chi va ad affidare un servizio e poi procedere con un controllo stretto.
“Il Comune deve controllare, ma non è mai accaduto” ha commentato Draghetti, riportando anche alcuni esempi. Per lui è un problema vero, non fittizio e promette che, se eletto, ribalterà “come un calzino” la co-progettazione.
Su questo ultimo punto si è posta l’attenzione di Losco, contrario a quanto affermato poco prima. “La co-progettazione è stato un passo avanti, ma non è arrivata al suo massimo splendore”. A suo avviso, poi, la parola d’ordine da tenere in considerazione quando si esternalizza deve essere “non fare profitto”.

Terza domanda: proposta utopistica di questa campagna elettorale

Per Borghetti è utopia riproporre quanto proposto dieci anni fa e non si è fatto in questo lasso di tempo. Dello stesso pensiero anche Draghetti, che ha aggiunto: “I programmi sono il 70% sovrapponibili. Bisogna guardare la credibilità”.
Losco guarda il futuro e per lui utopistico è un nuovo stadio dopo aver investito in quello già esistente, due silos per posti auto.
“Utopistico è non soddisfare i bisogni dei cittadini” ha detto Santamato, oltre l’impossibilità di “credere ancora a chi in questi anni non ha fatto nulla”.
A differenza di alcuni suoi colleghi, Beretta ha invitato a pensare al domani e non al passato. Ha quindi spiegato che per lui utopistico è un Pgt senza previsione di nuove aree edificabili oppure “ribaltare come un calzino” la co-progettazione. “E’ una buona cosa, ma è stata gestita male” ha spiegato.
Alle critiche ricevute, Bergamaschi ha risposto rivendicando l’appartenenza all’amministrazione Bonaldi che ha saputo ridurre il debito comunale. Non volendo esulare della domanda, ha spiegato che per lui utopistica è l’idea di un palazzetto all’ex Pierina (idea di Borghetti e a cui si è opposto anche Draghetti).