25 aprile: Festa della Liberazione, con un pensiero speciale per l’Ucraina

La celebrazione del 2022

Una festa speciale quella vissuta stamattina in città nel 77° anniversario della Liberazione dal Nazifascismo in Italia. Comune e Comitato di promozione dei principi della Costituzione italiana – in sinergia con Anpi e altri partner – hanno dato vita a un ampio programma che sta lasciando il segno. Stamane, dopo la Messa celebrata in cattedrale da don Emilio Lingiardi, le autorità si sono ritrovate al Famedio di piazza Duomo per vivere i momenti istituzionali: dalla deposizione della corona d’alloro alla lapide che ricorda le vittime alla proiezione del video “Il dolore e il ricordo” in Sala Ricevimenti. A impreziosire la cerimonia la banda Giuseppe Verdi di Ombriano-Crema, che ha eseguito i classici brani della ricorrenza e chiuso la commemorazione con l’Inno d’Europa.

Tante autorità

Assente il sindaco Stefania Bonaldi (a Venezia per ritirare un premio per la città), ha fatto le sue veci l’assessore e vicesindaco Cinzia Fontana, attorniata dal presidente del Consiglio comunale Gianluca Giossi, da Jacopo Bassi in rappresentanza della Provincia di Cremona, dall’assessore comunale Emanuela Nichetti alla Cultura, Graziella Della Giovanna del Comitato per i principi della Costituzione, Paolo Balzari dell’Anpi e tantissime autorità d’arma e combattentistiche. Numerosi, in piazza, anche i cittadini, organizzazioni sindacali, politici, senza l’esclusione di alcuni candidati sindaco.

Fontana: responsabilità della memoria

“Dopo due anni in cui siamo stati costretti a limitare fortemente l’organizzazione della Festa è davvero bello ritrovarci qui insieme, in quel sentimento di comunità democratica che la Festa del 25 Aprile rappresenta. Una comunità, quella di Crema, che proprio in questi due terribili anni ha saputo ancora di più affermare inclusione, solidarietà, cura, gentilezza e generosità, per cercare di non lasciare indietro nessuno”, ha esordito Fontana. Menzionando le tante iniziative “grazie alle quali si uniscono generazioni, si mischiano saperi, si condividono pensieri ed emozioni, riflessioni e festa, si intrecciano testimonianze di internati militari e progetti di giovani studenti delle nostre scuole. Con un tratto comune che le tiene insieme: che è la responsabilità della memoria. Perché siamo tutti figli delle scelte di quel periodo: dell’antifascismo e della Resistenza per liberare il Paese dalla barbarie, per far trionfare l’umanità sulla disumanità, per indossare le lenti della libertà e della giustizia sociale”.

Solidarietà all’Ucraina 

Ma il 25 Aprile ha sempre spronato a parlare anche del presente “e quindi ad andare oggi con la mente a quanto sta accadendo ai confini dell’Europa, quell’Europa che è stata anch’essa l’idea-orizzonte ispiratrice del coraggio e del sogno di quei giovani nella metà del Novecento. Ecco perché oggi abbiamo voluto qui anche la rappresentanza della comunità ucraina a Crema. Perché questo 25 Aprile, giunti ormai al sessantesimo giorno di guerra, parla al mondo la stessa lingua di allora”.
Il 77° anniversario del 25 Aprile, allora, va festeggiato con l’impegno a riaffermare il nostro sostegno e la nostra più grande solidarietà “a un popolo che resiste alla sopraffazione di chi vuole annettersi un Paese, di un popolo che resiste per contrastare chi si oppone alla libertà, alla giustizia, alla democrazia. Perché quando ci sono un aggredito e un aggressore scegliere da che parte stare è un dovere”.

Anpi: no alla guerra!

“Viviamo giorni terribili, da archivio degli orrori, altro sangue e altre vittime innocenti stanno abitando gli abissi dell’umanità”, ha detto il presidente Anpi Balzari, riferendosi alla guerra in Ucraina. “Un conflitto contro ogni regola del diritto internazionale: la nostra associazione ha espresso ferma condanna all’invasione della Federazione russa. Chiediamo immediatamente la cessazione delle operazioni belliche”, ha aggiunto, ricordando la solidarietà attivata dalla comunità cremasca. All’angoscia e al dolore, Balzari ha affiancato il desiderio di libertà e di pace. “La resistenza ucraina riporta il pensiero ai nostri nonni e padri. La Resistenza italiana è stato il momento fondante della Repubblica Italiana, imperniata sui valori di democrazia, giustizia e pace”. Il 25 aprile è una data che unisce tutti gli italiani e oggi tutto il mondo con l’Ucraina, terra dilaniata dalla ferocia russa.

“L’Ucraina ha bisogno di un futuro luminoso” 

Significative le parole di Balzari, altrettanto la testimonianza della comunità ucraina. La rappresentante Ludmilla ha ceduto la parola al giovane Bogdan, non prima di aver affermato che “L’Ucraina ha bisogno di futuro!”.
“Auguri, in questo giorno speciale per l’Italia, che storicamente ha dichiarato l’indipendenza nello Stato. Anche noi vogliamo che l’Ucraina sia indipendente e arrivi finalmente la pace per tutti i cittadini e per lo Stato. Abbiamo bisogno di un futuro luminoso, di un cielo pacifico e di uno Stato libero!”, ha dichiarato lo studente della “Manziana”.  “Oggi Ucraina è mondo”, ha concluso la piccola Natasha, prima profuga arrivata a Crema.

Tante altre iniziative

Tra le numerose iniziative segnaliamo la mostra “Il Sentiero della Costituzione”, presso il Centro Culturale Sant’Agostino, che rimarrà nei chiostri del Museo fino al 30 aprile. Alle ore 14 – da Largo Partigiani d’Italia – la consueta biciclettata per la Resistenza, con omaggio alle lapidi dei partigiani di Crema. Infine, alle 17.30, al teatro San Domenico, “In festa per la Liberazione” con MagicaMusica, l’orchestra dei ragazzi speciali diretta da Piero Lombardi (5 euro, gratuito per i bambini). Anche qui non mancherà un pensiero per la pace in Ucraina: anzi la festa è proprio un augurio in tal senso, col ricavato che andrà in favore dell’accoglienza dei profughi nel Cremasco. Iniziative anche all’Arci di San Bernardino con concerto oggi alle 18 e cena alle 20.