“È responsabilità di tutti, a cominciare dalle sedi politiche nazionali e internazionali, non solo scongiurare il ricorso alle armi, ma anche evitare ogni discorso di odio, ogni riferimento alla violenza, ogni forma di nazionalismo che porti al conflitto. Non c’è più posto per le armi nella storia dell’umanità!”. È l’appello per la pace in Ucraina lanciato dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana.
Ucraina – Russia: una situazione che preoccupa
I vescovi italiani ne sono convinti: i popoli sono chiamati a convivere in pace. Per loro, come si legge nella nota diffusa, la cooperazione e il dialogo, accompagnati dalla diplomazia, devono essere regola e stile delle relazioni internazionali.
“Quanto sta accadendo al confine tra Ucraina e Russia – proseguono – preoccupa il mondo intero. Il rischio concreto di una guerra, o anche solo l’ipotesi che si possa scatenare un conflitto, turba gli animi, scuote le coscienze, aggiunge preoccupazioni alle tante che l’umanità sta già vivendo per la pandemia e per le altre pandemie che attraversano il pianeta: povertà, malattie, mancanza di istruzione, conflitti locali e regionali”.
Non si può e non si deve rinunciare al bene prezioso della pace
I vescovi italiani hanno rivolto un appello alle comuni radici nella fede cristiana, che è messaggio di pace, affinché nel Vecchio Continente ci sia sempre convivenza rispettosa, collaborazione sul piano economico, rispetto e dialogo duraturi.
“La pace è un bene prezioso al quale l’umanità non può e non deve mai rinunciare – concludono –. Invochiamo il Signore nostro Gesù Cristo, principe della pace, e la Vergine Santissima, particolarmente venerata in Ucraina nella Basilica della Madre di Dio di Zarvanytsia, perché sia risparmiato un terribile flagello. Invitiamo tutte le Chiese d’Italia ad unirsi a questa intenzione di preghiera”.