PIANENGO – Otto giovani in cammino da Siena al lago di Bolsena. “Rinunciare al superfluo si può”

Pianengo
Il gruppo in un momento della significativa esperienza estiva

“Condivisione del poco e tanta voglia di stare assieme. Quando si vivono esperienze forti si riesce maggiormente ad attribuire la giusta importanza alle cose”.
Dal 7 al 14 agosto, otto ragazzi (tre femmine e cinque maschi) studenti universitari della comunità di Pianengo, cresciuti all’oratorio, accompagnati da Ivano Fendillo, catechista-educatore da diversi anni, hanno affrontato un pellegrinaggio impegnativo, da Siena al lago di Bolsena, per vivere il distacco dalle cose di ogni giorno, rinunciando così ad abitudini che nella ripetitività quotidiana si ritengono indispensabili.

Sei tappe, oltre 20 chilometri l’una

“Prima di intraprendere il ‘viaggio’, nel contesto della santa Messa domenicale delle 11, abbiamo ricevuto la benedizione da parte del parroco don Angelo Pedrini. È stata una vacanza alternativa che ci ha arricchiti ulteriormente. Avevamo già cominciato (tre anni fa) a conoscere la via Franchigena licenziando il percorso Città di Castello-Assisi. Lo scorso anno da Viterbo ci siamo portati a Roma, dove l’esperienza era culminata con l’elogio di papa Francesco nell’Angelus di domenica 9 agosto, che ci ha lasciato in eredità un ricordo indelebile”.
Sei le tappe affrontate stavolta, “di oltre 20 chilometri l’una. Alle spalle avevamo una buona preparazione e tutto è filato per il verso giusto – spiega Fendillo –. Una fatica affrontata con determinazione, salutare per il fisico (140 chilometri a piedi) e per lo spirito: diversi i momenti di riflessione con l’aggiunta della recita quotidiana del Santo Rosario. E lungo il cammino abbiamo incontrato pellegrini e non solo, tutti molto disponibili al dialogo e sempre col sorriso sulle labbra”.

“Rinunciare al superfluo si può”

Il gruppo pianenghese, “bravo nell’autogestione”, non potrà “scordare l’accoglienza di don Giacinto a Castiglione d’Orcia il terzo giorno: ci ha spalancato le porte di casa per consentirci di effettuare la doccia al termine di una dura fatica, non funzionando a dovere il bagno del locale della Pro Loco, che ci ha gentilmente ospitati per la notte. Bello il rapporto che si è instaurato negli ostelli”.
Insomma, “una esperienza forte che è valsa la pena vivere. Rinunciare al superfluo si può”, la chiosa di Ivano.