CASCATE DEL SERIO – Un vero spettacolo della natura. Per una frana saltata l’apertura del 22 agosto

La scorsa estate lo spettacolo dell’apertura delle cascate del Serio è stata annullata a causa dell’emergenza Covid. L’ufficio turistico di Valbondione ci riprova quest’anno: dopo aver annullato l’evento del 17 luglio (in notturna), le nuove date parlavano di 22 agosto, 12 settembre e 10 ottobre. Ma prima di raggiungere la zona, preghiamo i lettori di verificare l’eventuale sospensione degli appuntamenti (www.valseriana.eu). Infatti gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, anche senza considerare il Covid. L’appuntamento del 22 agosto è già stato annullato a causa di una frana che si è staccata il giorno di Ferragosto sopra la mulattiera del Curò, bloccando i sentieri. Si dovrà, quindi, attendere il 12 settembre, sperando che la pandemia nel frattempo non ci metta lo zampino.

315 metri di emozioni

Già nel XVI secolo alcuni viaggiatori parlavano delle cascate con entusiasmo. Come nel caso di Giovanni Maironi da Ponte, il quale le rappresentò come il “luogo dove rifarsi delle tante amarezze della vita”. 315 metri (questa è l’altezza del salto) di emozioni per queste annuali aperture delle cascate, le più alte della Penisola e seconde in Europa!
Tanti i cremaschi affezionati al “nostro” fiume che ogni anno non perdono questo atteso evento, ma che l’anno scorso sono rimasti a digiuno. Vedremo quest’estate cosa accadrà. Consigliamo, in ogni modo, abbigliamento da montagna e scarpe comode, pur essendo il percorso poco impegnativo. Specie per chi è abituato a camminare in montagna.
Il ticket del parcheggio dell’auto costa di solito 5 euro. Poco dopo l’ingresso in Valbondione, i giovani del paese, muniti di pettorina, forniranno spiegazioni su dove lasciare la macchina, guidando gli automobilisti verso i parcheggi da dove iniziare l’escursione verso le cascate (sentieri 332 o 305).
Come dicevamo, la passeggiata per arrivare alla splendida “veduta” è adatta a tutti, bambini compresi, e dura un’ora abbondante. Il Serio – che, come noto, scorre interamente in Lombardia, tra le provincie di Bergamo e Cremona – è quindi pronto a regalare l’annuale spettacolo delle sue maestose cascate, situate a circa 1.750 metri d’altitudine e divise in tre salti. 

Un po’ di storia

Dal 1969 grazie a un accordo tra il Comune di Valbondione ed Enel, le cascate sono visibili nella loro forma più smagliante solo cinque volte l’anno in quanto viene aperta la diga del Barbellino, che contiene circa 10.000 metri cubi di acqua (il Covid ha scombussolato i piani). Il tutto in mezz’ora. È dal 1931, invece, dopo la costruzione della diga, che viene sfruttata l’acqua per produrre energia idroelettrica. Quando viene liberata dal bacino del lago, è accolta da un fragoroso applauso, subito sovrastato dal rombo dell’impeto dell’enorme massa d’acqua. Provare per credere.