COMUNITÀ SOCIALE CREMASCA – Fari puntati sulla Tutela Minori

Oltre 1,5 milioni di euro stanziati per le azioni rivolte ai bisogni dei minori e delle famiglie. In questo secondo semestre del 2021 l’attenzione dell’azienda speciale consortile – Comunità Sociale Cremasca – è focalizzata sulla Tutela Minori.
“La pandemia ha portato a galla disagi e frustrazioni sopiti tra i pre-adolescenti e gli adolescenti – spiega la presidente Angela Beretta –. Complici il lockdown e l’assenza del presidio scolastico a causa della Dad, alcune situazioni famigliari sono esplose prepotentemente”. Al 31 dicembre 2020 i minori in carico a Comunità Sociale Cremasca erano 670, ma la quota è già sforata oltre i 700. L’équipe di Tutela si è occupata di recente di un numero significativo di casi gravi, per la cui risoluzione è risultata fondamentale la sinergia con i Comuni e l’ambito sanitario.
Tuttavia si sono riscontrate alcune difficoltà, dovute alla tradizionale trattazione del disagio. Sussiste infatti una tendenza a incasellare i bisogni in comparti stagni, siano essi sanitari, educativi o sociali. Ciò che invece ha rilevato il team di CsC è proprio la natura “ibrida” dei casi trattati, ovvero il sovrapporsi di problematiche educative, relazionali e psicologiche. Ne è rappresentazione palese la difficoltà nel trovare – specie nelle vicinanze – strutture in grado di accogliere i ragazzi.
Questi disagi, che in alcuni casi sono sfociati nell’autolesionismo, andrebbero dunque trattati attraverso un nuovo modello, dopo un approfondito studio e comprensione del fenomeno, in larga parte nuovo, attuando interventi territoriali innovativi volti a rafforzare la prevenzione e a una forte integrazione.
“La pandemia ha impattato sulle fasce d’età più fragili. Il lavoro dell’azienda cerca di contenere il dilagare del fenomeno. Per questo Comunità Sociale ha prudenzialmente stanziato 1.550.000 euro per sostenere i costi relativi ai minori affidati al servizio per i quali l’Autorità Giudiziaria dispone il collocamento. Ma è evidente che a seguito dell’emergenza sanitaria anche per quanto concerne il disagio minorile, ciò su cui dobbiamo puntare è una maggiore integrazione tra servizi sociali e sociosanitari”, commenta il direttore di CsC Davide Vighi.