2 GIUGNO – A 75 anni dalla nascita della Repubblica, l’importanza del ricordo

Sobria cerimonia, poco fa, per celebrare il 2 Giugno, Festa della Repubblica Italiana. Restando sempre in vigore i principi di contrasto al Covid, al famedio del palazzo comunale, s’è tenuto un breve, ma significativo momento istituzionale, con la deposizione della corona d’alloro e l’intervento del sindaco Stefania Bonaldi. Presenti Graziella Della Giovanna, presidente del Comitato per la promozione dei principi della Costituzione Italiana e i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e delle associazioni combattentische. Tra i partecipanti anche alcuni assessori della Giunta e capigruppo del Consiglio comunale, compreso il presidente dello stesso, Gianluca Giossi.

75° anniversario della Repubblica, ricordare!

“Ci tengo a mettere l’accento sul verbo ricordare, un esercizio oramai diventato non ordinario, una specie di eccezione, perché spesso tutti noi siamo come piccole creature sospinte dalla folla, e rischiamo di rimanere nell’onda, omologati. Ricordare è scomodo, brucia, pone domande, soprattutto a chi è dotato di coscienza civile”, ha esordito il sindaco nel suo intervento.
“Il 2 Giugno non può ridursi a semplice data, dovrebbe servire a snidare coloro che ancora oggi, 75 anni dopo quel giorno di tarda primavera del 1946, che rappresenta il fondamento di ciò che ci tiene uniti, non cambia idea e si nasconde nelle pieghe della vita repubblicana, al riparo da ogni critica, ma intimamente convinto che chi ama la democrazia, la tolleranza, chi coltiva ideali di fraternità, stia sbagliando”.
Bonaldi ha citato una riflessione su questa ricorrenza che l’ha colpita “e che condivido oggi: ‘Festeggiare il 2 Giugno, ossia il momento in cui gli italiani scelsero di trasformare il nostro Paese in una repubblica, significa riflettere su come siamo arrivati a tale traguardo, domandarsi se amiamo ancora quella conquista‘”. Il punto è questo, che “siamo tutti figli di quel primo voto libero espresso dal popolo italiano“.

Il sindaco ha fatto memoria dei nostri partigiani perché “siamo figli e figlie loro e siamo il frutto di questa storia e di questi gesti di liberazione. Senza di essi non ci sarebbe stata nessuna Repubblica, non ci sarebbero state quelle libertà che rendono lieve la nostra vita, soprattutto se rapportata allo stato dei diritti nel pianeta, dove solo poco più del 20% della popolazione vive condizioni di libertà“.
E allora questa festa deve servire proprio “a rimettere a posto le carte e gli scaffali, a chiamare le cose con il loro nome, a ricordare il valore di un regalo che non abbiamo ancora scartato per intero, perché se lo avessimo fatto ci sarebbe chiaro che non può esserci posto per chi vuole servirsi della Repubblica, ma solo per chi vuole servirla, come ciò che abbiamo di più caro”.

Costituzioni ai nuovi diciottenni

Sempre nell’ambito della Festa della Repubblica – ha ricordato il sindaco verranno consegnate le Costituzioni, come da tradizione, ai nuovi diciottenni della città.
La classe di nascita è stata divisa nei due semestri per avere una minore densità in occasione dell’evento, inoltre i ragazzi sono stati invitati a diversi orari: domani 3 giugno, dalle 9.30 alle 11.30, e il 4 giugno, dalle 10.30 alle 12.30, in Sala degli Ostaggi, si terrà la cerimonia di consegna.