Sarà avviato lunedì 7 giugno il cantiere per la realizzazione del nuovo pavimento della Pieve di San Martino Vescovo, a Palazzo Pignano. Ad annunciarlo è don Benedetto Tommaseo, alla guida della comunità dal 1991.
Non sono fattori estetici quelli che decretano ora il rifacimento della pavimentazione, che a differenza del sito che lo incornicia (la Pieve è del V-VI secolo d. C.) è stato realizzato una cinquantina di anni fa. A preoccupare il parroco è stato, infatti, il progressivo sollevamento e la rottura delle tavelle in più punti, causato forse dallo sbriciolamento del sottofondo in cemento e sabbia, che nel tempo ha aperto intercapedini sotto le piastrelle.
I primi episodi di rottura si erano registrati nel settembre 2019 di fronte all’altare, all’altezza dei primi banchi, per poi interessare anche la navata centrale, creando dislivelli nella pavimentazione. Lo studio dell’architetto Cristian Campanella, ricevuto il benestare della Sovrintendenza ai Beni Culturali, andrà, così, a sostituire tutte le tavelle e a posare un pavimento uniforme, con una sola gettata di cocciopesto.
Il contributo della Cei non basta. Necessaria generosità
La spesa prevista è di 90.000 euro, una somma ingente che vedrà in parte il contributo della Conferenza Episcopale Italiana, ma per il resto dovrà affidarsi alla generosità delle offerte.
“Un iniziale contributo mi è già pervenuto attraverso le iniziative dell’orchestra Arcangelo Corelli, che ha adottato la nostra Pieve – ha fatto sapere il parroco, riferendosi ai concerti di raccolta fondi Insieme… per la Pieve – e da alcuni donatori privati”.
La modalità di raccolta delle offerte è ora al vaglio dei fabbricieri, mentre in attesa dell’inizio dei lavori ai parrocchiani il sacerdote rivolge un ulteriore appello: “Serve mano d’opera robusta” per liberare la chiesa dagli arredi e depositarli presso l’ex officina ‘Viviani’ di via Castellazzo, gentilmente concessa dalla famiglia”.
Quando il cantiere sarà aperto… cambio location delle celebrazioni
I lavori dovrebbero terminare entro la fine di luglio. Nel frattempo le Messe feriali saranno celebrate nel salone sotto la casa parrocchiale. Per quelle festive, invece, l’altare verrà spostato sotto il portico adiacente al salone, riparando le sedute con l’ausilio di due gazebi. In questo modo, “potranno assistere alla Messa quelli nel salone e quelli che si trovano all’esterno” ha spiegato don Benedetto, anticipando: “Ci dovremo adattare un po’ tutti”.