È accusato di una violenza sessuale a danno di una giovane romena che nel 2010 si prostituiva lungo le strade cremasche. Si tratta di un muratore albanese di 43 anni, oggi sposato con due figli, residente in provincia di Como. Lui si è sempre professato innocente asserendo di aver frequentato il Cremasco nell’estate di quell’anno ma di non aver mai compiuto violenze a danno di alcuno.
I fatti risalgono al 9 luglio quando i Carabinieri vennero chiamati a intervenire nella zona di Pandino per una giovane con il volto tumefatto. Soccorsa, la donna raccontò di essere stata caricata in auto da un uomo che l’avrebbe violentata, picchiata e derubata. Sul luogo che la malcapitata indicò essere stato il teatro dell’orribile notte vennero trovati effetti personali appartenenti alla giovane ragazza e alcuni fazzoletti di carta. La ragazza rese anche un’accurata descrizione del suo aggressore. Le indagini vennero avviate ma dell’uomo nessuna traccia sino a quando nel 2017 venne arrestato per altro reato. La comparazione tra il suo Dna e il codice genetico che nel frattempo era stato estratto dai fazzoletti di carta lo inchioderebbe. Processo avviato. Della vittima della violenza, intanto, si sono persi i contatti.