Offanengo – Welfare, il Piano illustrato in Consiglio

Nell’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio comunale, il punto più importante è stato quello inerente l’approvazione del Piano socio-assistenziale esposto dall’assessore al Welfare Pierangelo Forner.
Innanzitutto i dati, premettendo che il Comune di Offanengo ha stipulato una convenzione nel 2017 con i Comuni di Ricengo e di Izano per garantire i servizi previsti dal Piano. Da considerare l’aumento delle famiglie che si sono rivolte ai Servizi Sociali a causa della pandemia: su un totale di 272 nuclei ben 198 erano ‘nuovi’. Quelli offanenghesi sono stati nel complesso 179 (46 Izano, 47 Ricengo). Il ‘Buono spesa’ è stato elargito a 113 famiglie del paese per un totale di 44.700 euro cui si sono aggiunti contributi regionali e fondi Covid.
Il Comune per far fronte all’emergenza sanitaria ha messo in campo il Coc (Centro operativo comunale) che ha coinvolto, oltre ai Servizi Sociali, la vigilanza, l’Urp e la Protezione Civile, rivelandosi uno strumento essenziale per divulgare informazioni inerenti al contrasto della diffusione del Coranavirus e per rafforzare le misure preventive di sostegno delle fasce della popolazione più fragili.
Forner ha quindi sottolineato come si sia reso necessario raggiungere capillarmente i cittadini diversificando però le modalità: dal sito web istituzionale alla stampa, agli avvisi e locandine senza trascurare canali quali messaggistica, e-mail e il tradizionale contatto telefonico. Sono state introdotte e sperimentate nuove formule di comunicazione e digitalizzazione che si sono rivelate efficaci e che saranno mantenute oltre il periodo emergenziale.
I Servizi Sociali, recependo indicazioni centrali e regionali, hanno ripensato e riorganizzato alcune strategie, coinvolgendo attivamente anche la comunità locale (oratorio, Anteas, Pro Loco, Gruppo giovani universitari, etc…). Il personale inoltre ha seguito un corso di formazione sulla comunicazione telefonica in un periodo di particolare stress.
Le risposte alle esigenze dei cittadini si sono tradotte, fra le altre cose, nella domiciliazione della spesa alimentare, farmaceutica, prescrizioni mediche, pasti, trasporto presso centri di cura. Essenziale si è rivelato anche il Fondo Covid di 70.000 euro a sostegno dei lavoratori colpiti dall’emergenza.

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