La Comunità socialista cremasca, a fronte dell’indebolimento progressivo della forza politico-amministrativa del territorio, ritiene sbagliato attribuire le responsabilità al solo versante degli amministratori locali, assolvendo quello politico. “Ai partiti non è oggettivamente possibile evitare di imputare il concorso, più o meno palese, nella formazione delle liste elettorali, il ripiegamento alle personalizzazioni, l’avallo di scenari sovraccomunali non propriamente, culturalmente politici. Alle voci frammentate degli eletti, sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, da tempo non precedono più le elaborazioni interne ai soggetti politici, distintivi del rispettivo pensiero”.
Tra gli esempi possibili, Virginio Venturelli e soci citano “il pressoché totale silenzio” delle forze politiche, sullo studio provinciale Masterplan 3C, promosso dall’Associazione Industriali di Cremona, “nonché la rassegnazione evidente di fronte agli indirizzi strategici delle società partecipate (ne riferiamo altrove)”.
La Comunità socialista, intende rivolgersi direttamente a tutte le forze del centrosinistra, affinché convengano “sull’apertura di un tavolo comprensoriale, ove porre qualche rimedio agli errori compiuti, ma soprattutto, in vista dei prossimi rinnovi amministrativi (rinviati dal Consiglio dei Ministri a ottobre, ndr), procedere alla definizione di una cornice programmatica territoriale, da premettere impegnativamente a tutti i programmi amministrativi, dei candidati sindaco delle coalizioni apparentate”.
PROTAGONISMO
Senza tanti giri di parole, “la Politica cremasca (con la P maiuscola), dopo anni di latitanza, deve ricoprire il proprio fondamentale ruolo in ogni ambito, a partire da quello particolarmente bersagliato e invocato dove agisce l’Area Omogenea”, riflette l’ex sindaco di Madignano. “Sul funzionamento di tale organismo politico, sui frequenti sfilacciamenti tra gli amministratori, sull’incostante riconoscimento della propria rappresentatività, da parte dei livelli istituzionali esterni, non è più tempo di tergiversare, ma di avanzare proposte incidenti”. Per i socialisti, ancora, le critiche, quando non strumentali, devono trovare delle risposte, perché nel caso di una malaugurata dissolvenza della assemblea dei sindaci, non si vedono prospettive migliori per il precario assetto istituzionale della nostra zona, né per la sua storica identità politica, sociale ed economica”.
Sull’improvvido contenzioso aperto dalla fuoriuscita di ben otto Comuni dalla società Scrp, secondo la Comunità socialista, il rinvio della risoluzione della vertenza in sede giudiziaria, è una sconfitta per tutti, fronte politico compreso”. La realtà cremasca, augurano piuttosto, “ritorni a essere protagonista del proprio futuro sociosanitario, economico, infrastrutturale e ambientale, e non un contesto meramente subente le scelte altrui”.