LA VEGLIA DI QUARESIMA: PREZIOSI VASI DI CRETA

“Preziosi vasi di creta”, il titolo della veglia di Quaresima, presieduta dal vescovo Daniele, ieri sera, sabato 20 febbraio, alle ore 20.30 in cattedrale, trasmessa in streaming.

Quattro i momenti dell’incontro di preghiera.

Il primo, preceduto dalla rottura di un vaso da parte di un giovane, cui hanno fatto seguito le testimonianze audio di alcuni altri giovani che in questo tempo di pandemia, hanno presentato le loro fragilità. Tutti hanno poi pregato il salmo 90.

Nel secondo momento, titolato “Consegna”, il vaso rotto è stato portato ai piedi del crocifisso di San Damiano, posto sul presbiterio. E, dopo la lettura di un brano della seconda lettera di san Paolo ai Corinti, il vescovo Daniele ha proposto la sua riflessione. “Importante – ha detto – partire dal tema della fragilità, per il tempo della Quaresima, ma anche perché questo tempo di fragilità lo viviamo ancora in questa pandemia, iniziata proprio un anno fa. Il 23 febbraio – ha ricordato – abbiamo sospeso le celebrazioni con i fedeli. Pandemia che ci ha fatto vivere in modo drammatico e su scala mondiale cosa vuol dire la fragilità della nostra vita. Tutti viviamo momenti di fragilità, a tutti i livelli. La fragilità continuerà quindi anche oltre la pandemia.” 

Che fare allora di fronte a questa esperienza? si è chiesto mons. Gianotti. “C’è la scelta – ha risposto – che tutto vada in frantumi, come abbiamo fatto con il vaso. Possiamo invece pensare che si possa restaurare ciò che è andato in pezzi. Però, dal punto di vista cristiano questo non basta: la promessa cristiana di fronte alla fragilità non è solo ricostruire ciò che è andato in pezzi. La Pasqua non è ristabilimento di ciò che c’era prima, oltre al far questo, fa esistere una nuova creazione, chiama all’esistenza una realtà nuova.

Questo il senso della Quaresima: partire dalla nostra fragilità, affidarsi a Dio che non è solo un buon restauratore, ma crea una realtà nuova, come Gesù sulla croce con la sua madre e Giovanni.”

“Anche nella pandemia – ha concluso – non cerchiamo solo di tornare alla situazione di prima, ma dobbiamo rinnovare noi stessi a partire dalla promessa del Signore. Ci è dato di essere creativi, lasciandoci noi stessi trasformare dal Signore, perché in noi si formi l’uomo, la donna, nuovi rinnovati e trasfigurati in Cristo: da noi nascerà così un mondo nuovo!” 

Nel terzo momento, dal titolo “abita”, il vaso rotto è stato sostituito con un vaso aggiustato, con le crepe dorate. Quattro giovani si sono seduti sotto la croce. Gesto seguito dalla lettura del Vangelo di Gesù sulla croce che dà a Giovanni la nuova madre Maria. 

Alla fine sono state ascoltate le testimonianze audio di altre persone che hanno raccontato come ciascuno ha scelto di abitare le proprie fragilità.

“E tu? Come scegli di abitare la tua fragilità?” Questa la consegna della veglia, conclusa con la recita del Padre Nostro e la benedizione del vescovo. 

Appuntamento alla VEGLIA DELLE PALME, che si terrà in presenza, in Cattedrale, sabato 27 marzo alle ore 20.30.