I FUNERALI DI MONS. PIERO GALLI, FEDELE AMMINISTRATORE DELLA CHIESA DI CREMA

Celebrati questa mattina alle ore 11 in duomo i funerali di mons. Piero Galli, canonico della Cattedrale ed economo della nostra diocesi: un incarico importante e delicato, che ha ricoperto con competenza e passione per ben 22 anni. Ha presieduto la liturgia funebre il vescovo Daniele, affiancato dai canonici e da numerosi sacerdoti. In chiesa anche tutti i nipoti di don Pietro, uno dei decani del presbiterio cremasco, ai quali era fortemente legato. 

Classe 1931, don Galli è stato ordinato sacerdote il 31 maggio 1958 dal vescovo Placido Maria Cambiaghi. Curato di Vaiano come primo incarico pastorale e poi della parrocchia della cattedrale (dal 1966 al 1974). Successivamente, cappellano a Crema Nuova (dal 1974 al 1977) e quindi rettore del santuario cittadino della Madonna delle Grazie (dal 1977 al 2011) di cui ha promosso anche il restauro. Dal 1974 al 2006 don Piero è stato direttore dell’Ufficio Amministrativo, quindi dal 1984 al 2006 – come si è detto – economo generale. Da alcuni mesi era quiescente presso la Casa di riposo di Capralba, dove è salito al cielo mercoledì 3 febbraio.

Nell’omelia delle esequie il vescovo Daniele l’ha raccomandato al Signore il sacerdote cremasco e poi ha ricordato le sue tappe pastorali, le comunit5à della sua giovinezza nel quale si è speso soprattutto per i giovani; poi gli oltre 30 di economo della diocesi. E, al proposito, ha citato le parole del Vangelo: Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. “Il Signore – ha commentato – ha trovato don Piero proprio come un fedele servitore nell’amministrazione dei beni della Chiesa.”

Ha ricordato poi i suoi 35 anni di rettore del santuario delle Grazie, “luogo del perdono”, come l’ha definito. “Qui don Piero ha amministrato la misericordia di Dio verso i peccatori: come vero pastore, segno sacramentale di Gesù Buon Pastore.” Ha ricordato infine anche la sua attenzione alle necessità materiale delle per persone: don Piero sosteneva coloro che avevano bisogno, che perdevamo il lavoro, che si rivolgevano a lui. 

“Tante cose – ha concluso – ha fatto don Piero per la nostra Chiesa, e il Signore lo accompagna per mano al riposo eterno dopo una malattia che negli ultimi mesi gli aveva tolto anche l’autonomia.”

Al termine della Messa un nipote, ha ringraziato a nome di tutti lo zio, definendolo “un sacerdote straordinario, con una grande fede; un uomo di grandi visioni, che amava la vita, l’arte, il dibattito.”

Di seguito mons. Gianotti ha porto a tutti i parenti le condoglianze personali e quelle del vescovo mons. Carlo Ghidelli, compagno di ordinazione, e dei vescovi mons. Oscar Cantoni e mons. Franco Manenti.