“ECCO COME SONO STATO LIBERATO”. IL RACCONTO DI PADRE GIGI [video]

Questa mattina, dopo aver salutato tutti gli amici di Madignano, prima di rientrare in casa padre Gigi ha brevemente risposto ad alcune domande dei giornalisti. “Io non so più parlare dopo tanto silenzio, ha detto. Ogni volto per me è un amico, un fratello; qui siamo cresciuti insieme, abbiamo giocato insieme; qui è casa mia. È sempre stato il mio paese, adesso sono tornato a casa.!”

Padre Maccalli non ha mai dubitato di poter tornare. “Sapevo che sarebbe stata lunga. È stata lunga. Temevamo ancora di più. Ci sono infatti altri ostaggi che sono ancora là. La donna francese liberata con me era prigioniera da quasi quattro anni. Un rumeno da sei anni. Una prigionia lunga fino a sei anni… non so se ce l’avrei fatta.”

Ha poi raccontato come è avvenuta la liberazione. Le prime avvisaglie l’11 settembre, data che per i terroristi islamici è importante: hanno fatto a padre Gigi e al suo collega prigioniero un ultimo video e hanno detto loro: Abbiamo sentito che sarete liberati. Domenica scorsa hanno saputo attraverso una radiolina che erano stati liberati dei prigionieri jaidisti, più di un centinaio: hanno capito che quello poteva essere il prezzo dello scambio. E così è stato. Il martedì arriva finalmente la macchina che li preleva. Viaggiano tutto martedì e mercoledì. Giovedì incontrano gli altri due ostaggi e poi partono per l’appuntamento con i militari maliani e il mediatore venuto a prelevarli. Alle 13.30 vengono consegnati al mediatore e partono per l’aeroporto di Taoundenit, al nord del Mali, e da lì alla capitale Bamako. Accolti da  due governativi italiani, salutano il presidente, mangiano qualcosa e vengono imbarcati sull’aereo che li porta in Italia.

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