Offanengo – I cento anni e più di storia de ‘La Banda da Fanénch’

Offanengo

Ha cent’anni e più ‘La Banda da Fanénch’. Se, infatti, l’anno scorso è ricorso il centenario dell’istituzione del corpo bandistico intitolato a San Lorenzo, patrono di Offanengo, non è da dimenticare l’esperienza musicale di un gruppo precedente, genericamente denominato ‘Prima Banda’.

Una storia iniziata dal 1912

Fu proprio Il Nuovo Torrazzo, allora denominato Il Torrazzo di Crema, a testimoniare il suo sorgere in paese, quando, il 20 aprile 1912, riportò l’intervento, alla processione del Venerdì Santo, della nuova banda musicale, costituita da “men d’un anno, con due sole lezioni settimanali serali”, di cui il curato don Luigi Daghetti fu artefice e sostenitore. A Offanengo e nei paesi limitrofi la ‘Prima Banda’ operò, dapprima, sotto la guida del già Maestro della Musicale o Cittadina di Crema, Agostino Suchentrunk, quindi, dal 1913, del violoncellista e concertista cremasco Giovanni Gallini, finché le vicende belliche della Grande Guerra non costrinsero il gruppo al suo inesorabile scioglimento. Offanengo non rimase, però, a lungo senza banda: già nel 1919, in seno all’Associazione Giovanile Cattolica ‘Fortes in Fide’ e grazie all’opera di don Alfredo Piantelli, sorse il Corpo Musicale Bandistico ‘S. Lorenzo’, costituito da 22 giovani elementi.

I Maestri

Nove i Maestri che, da allora, si sono susseguiti alla guida della banda offanenghese (alcuni dei quali hanno rappresentato un’era): Virgilio Sangiovanni (1920-1924), tale Bernardi di Crema (tra il 1924 e il 1926), Carlo Pio Marzani (1924-1929), Giovanni Andrea Morandi (1929-1936), Carlo Bragonzi (1937-1945), Domenico Ghidelli (1946-1982), Mario Pagliari (1982-2007), Ivan Losio (2008-2011) e, infine, Andrea Maggioni, Maestro dal 2011. A questi, va aggiunta l’opera decennale di Giovanni Lepre, conosciuto come ‘el Barbisù’ per i suoi baffi folti e ben curati. Ex direttore della socialista Banda dei ‘ross’, sorta negli anni Venti, in contrapposizione alla banda ‘S. Lorenzo’ dei ‘bianch’, legata alla parrocchia, Lepre divenne vicemaestro e istruttore degli allievi, incarico che mantenne fino agli anni Cinquanta, senza mai suonare. Sua era la frase “La müsica l’è mìa pulénta, la müsica la vé dal còr”, che ripeteva spesso a chi seguiva lo studio musicale con leggerezza e poco impegno.

Dalle prime gite e raduni, alla nascita dell’Orchestra di fiati di Casalbuttano e Offanengo

In cent’anni e più di attività, i traguardi tagliati dalla compagine offanenghese sono diversi e importanti. Risale agli anni Venti, quando per la cronaca locale il gruppo deteneva il primato tra le bande dei dintorni, l’elaborazione del suo primo Statuto (ne seguiranno altri tre). Avvenne, invece, nei primi anni Trenta, l’insediamento in via Conti, sede attuale, e l’inaugurazione delle prime gite sociali. Sopravvissuta al secondo conflitto mondiale, negli anni Sessanta la banda cominciò a partecipare ai raduni bandistici e a vestire la sua prima divisa. Significativa è la presenza del gruppo in tutte le edizioni del ‘Settembre Offanenghese’ fin dalla sua istituzione, nel 1969. Gli anni Settanta furono rivoluzionari, con l’entrata delle prime ragazze e l’avvio della scuola musicale, con sovvenzioni statali. Gli anni Ottanta si ricordano, invece, per essere stati gli anni delle iniziative istituzionali, quali l’iscrizione all’Associazione Nazionale delle Bande Italiane Autonome e l’approvazione dello stendardo. È rimasta nella memoria di tutti i bandisti la partecipazione alla visita di papa Giovanni Paolo II a Crema, il 20 giugno 1992. Il Nuovo Millennio, infine, ha portato alla nascita dell’Orchestra di fiati di Casalbuttano e Offanengo, nel 2009, forte di un organico di circa 50 elementi. Un’unione suggellata da una nuova divisa e la direzione congiunta dei maestri Losio e Maggioni.

Per il corpo musicale un futuro ricco

Proprio a Maggioni si deve, nell’ultimo decennio, il rilancio della scuola musicale, con l’istituzione della Banda Giovanile, l’ingresso dell’Orchestra nella III categoria nazionale, il podio in concorsi internazionali, stage con grandi ospiti della Musica per Banda e le prime esecuzioni di brani mondiali, quali, da ultimo, Rochus, in onore della Chiesa di San Rocco, omaggio del compositore Lorenzo Pusceddu per il centenario del Corpo bandistico. “Passi da gigante”, come li ha definiti il maestro Maggioni, che fanno ben promettere per l’avvenire di questo corpo musicale, vivo e arzillo, al dispetto del suo secolo di incessante attività bandistica.