RIPALTA CREMASCA – Covid: la testimonianza di tre medici in prima linea

Una serata caratterizzata dall’emozione quella tenutasi a Ripalta Cremasca martedì 16 giugno. Il sindaco Aries Bonazza, in questo incontro pubblico organizzato dal Comune in collaborazione con l’Avis ripaltese, ha voluto condividere con i propri cittadini l’intervento di tre medici cremaschi: Fulgenzia Bianchi, Maurizio Borghetti e Attilio Galmozzi, i quali hanno vissuto in prima linea la fase di emergenza attraversata dal nostro territorio da febbraio alla fine di aprile.
“Mi sembrava doveroso – afferma il sindaco – poter dar voce a chi ha vissuto quei terribili momenti; anche questa può essere una forma di ringraziamento per tutto quello che hanno fatto questi nostri amici. Inoltre, la serata è stata l’occasione per rendere partecipe la popolazione di quanto è realmente successo. In tanti non ci rendiamo conto di cosa voleva dire essere coinvolti, sia come ammalati sia come operatori sanitari tutti, dal Covid e questo era possibile solo attraverso il racconto di quanto è veramente successo e non filtrato da programmi televisivi”.
I tre medici hanno ripercorso l’intero periodo, dal primo messaggio ricevuto il 21 febbraio che sanciva la presenza del virus a Crema fino alla fine di aprile, quando l’emergenza si è andata attenuando.
Antonio Vigani, presidente Avis, dal canto suo commenta: “È impressionante quanto è successo e fa ancora rabbrividire, pure nella consapevolezza di un miglioramento della situazione, ripensare a qui momenti. Ho ritenuto che la nostra sezione dovesse collaborare a questa iniziativa perché è di estrema importanza conoscere quali danni può provocare una scarsa attenzione alle disposizioni di contenimento. I racconti poi di questi nostri medici lasciano un amaro in bocca, la presa di coscienza dell’impotenza di fronte al virus destabilizza anche chi è avvezzo a ‘maneggiare’ la malattia. Ora, pensiero comune dei sanitari, è importante non soffermarci solo sul contagio, ma è importante capire la malattia”.
I tre medici nel racconto si sono soffermati sui numeri, inspiegabilmente altissimi nel nostro territorio. “Siamo stati letteralmente travolti da un qualcosa che non conoscevamo. i pazienti assegnati a ogni medico erano triplicati, lavoravi ininterrottamente e spesso con l’angoscia e la tristezza nel vedere tra i ricoverati parenti, amici conoscenti. Abbiamo cercato di fare quanto più possibile per soccorrere e salvare tutti: purtroppo per alcuni non è stato possibile, ma quello che è certo e che non abbianmo abbandonato nessuno”.
Ma, oltre al racconto di quei mesi vissuti in prima linea, la serata è stata anche l’occasione per alcune considerazioni riguardo la gestione della sanità. Di concerto i tre medici sostengono che sia necessario non considerare la sanità come un’azienda, ma un servizio e in quanto tale deve essere finanziariamente sostenuto a discapito degli interessi. “Non possiamo permettere – continuano – che per garantire un attivo di bilancio vengano fatti tagli alla Sanità pubblica (personale, strutture, apparecchiature) a vantaggio del privato che poi in situazioni come questa improvvisamente scompare dalla scena”.
Le emergenze sono sempre dietro l’angolo e se, come in questo caso ti arrivano addosso, poi non le riesci a gestire. Un grande risentimento quindi è rivolto poi alla mancanza di solidarietà. La nostra fortuna, la vera boccata d’ossigeno, c’è stata con l’arrivo dei medici cubani, dell’Esercito, di aiuti… ma Galmozzi, Bianchi e Borghetti si chiedono perché non ci sia stata una disponibilità da parte dei colleghi italiani operanti nelle struttute che erano state chiuse proprio per l’emergenza. Sperano, insieme, che queste domande possano un giorno ricevere risposte adeguate: per loro, per gli ammalati, per gli infermieri e per tutti gli operatori che in quei giorni erano in prima linea. E lo speriamo tutti che venga fatta un po’ di chiarezza, se non altro per non coglierci sempre impreparati di fronte alle emergenze.
“Grazie quindi a Bianchi, Borghetti e Galmozzi – conclude il sindaco Bonazza – grazie a tutti quanti hanno partecipato, osservando diligentemente le disposizioni di sicurezza e distanziamento e, infine, un grazie ai volontari che hanno permesso la realizzazione della serata”.