Giornata mondiale della libertà di stampa: lotta alla disinformazione e promuovere le fonti attendibili

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“In troppi Paesi i giornalisti devono fare i conti con una legislazione restrittiva, spesso giustificata adducendo l’emergenza Covid-19, che limita la libertà di espressione e la libertà di stampa”. La denuncia viene da Josep Borrell, Alto rappresentante Ue.
“Si moltiplicano le chiusure di Internet e dei siti web. I reporter, in particolare le donne, sono vittime di campagne denigratorie, pressioni finanziarie e attacchi ad opera di organi di informazione governativi o media di parte, che spesso li obbligano ad autocensurarsi. Troppi di loro subiscono molestie, arresti arbitrari e incarcerazioni. Troppi di loro hanno perso la vita nell’esercizio della propria professione”.
L’Unione europea, afferma, “si adopera, al suo interno e nel resto del mondo, per ovviare alle ripercussioni della pandemia a livello sanitario, socioeconomico e di diritti umani, anche nel settore dei media. Ferma restando la necessità di sostenere la libertà di espressione, la risposta dell’Ue si concentra anche sulla lotta alla disinformazione in merito alla Covid-19. Ciò significa promuovere le fonti attendibili, declassare i contenuti che risultino falsi o fuorvianti e rimuovere i contenuti illegali”.
“Questi interventi possono risultare efficaci solo se sostenuti – dice Borrell – dal coscienzioso operato di giornalisti professionali e coraggiosi, il cui impegno quotidiano rende le società più sicure, eque e democratiche. Oggi l’Ue ribadisce con fermezza il suo sostegno costante al ruolo fondamentale svolto in tutto il mondo dai media indipendenti e affidabili. La libertà di stampa è un diritto, non solo per gli operatori del settore, ma per ciascuno di noi”.

La libertà di stampa è la pietra angolare delle società democratiche

“Nella Giornata mondiale della libertà di stampa rendiamo omaggio al ruolo essenziale del giornalismo quale sostenitore della libertà di espressione online e offline nelle società democratiche e promotore della trasparenza e della rendicontabilità” continua Josep Borrell in vista dell’odierna Giornata  mondiale della libertà di stampa. “La crisi Covid-19 ha dimostrato chiaramente l’importanza del lavoro dei media. Nei periodi di incertezza, l’accesso a informazioni verificate e attendibili, libere da ingerenze e influenze indebite, è più che mai cruciale e contribuisce a rendere più resiliente la società”.
Semmai “è preoccupante che in alcuni Paesi la pandemia di Covid-19 funga da pretesto per imporre indebite restrizioni alla libertà di stampa”. Borrell aggiunge: “Nonostante gli ulteriori rischi e problemi derivanti dalla pandemia, giornalisti e operatori dei media di tutto il mondo continuano a svolgere il loro lavoro fondamentale, a volte in circostanze difficili. Danno alle persone più vulnerabili la possibilità di esprimersi e di far conoscere la loro storia. Raccolgono testimonianze nelle aree meno accessibili, comprese le zone di conflitto. Forniscono informazioni essenziali sull’impatto, a volte devastante, della pandemia in varie parti del pianeta, ma riportano anche esempi incoraggianti di solidarietà e di coraggio”.
I giornalisti “svolgono un ruolo determinante nel facilitare il dibattito sul modo in cui le società possono prepararsi meglio ad affrontare sfide come quelle attuali e diventare, a termine, più sicure, prospere e sostenibili. I giornalisti devono poter esercitare liberamente la loro professione. Oggi più che mai, forse, la libertà di stampa – sostiene Borrell – è la pietra angolare delle società democratiche, che possono svilupparsi appieno solo se i cittadini hanno accesso a informazioni attendibili e sono in grado di operare scelte informate. Il giornalismo contribuisce a individuare e combattere la disinformazione”.

I giornalisti: un aiuto a prevenire la diffusione del panico ed evidenziare esempi di solidarietà

“I media devono essere liberi di riferire su tutti gli aspetti della crisi. I giornalisti hanno un ruolo chiave e una responsabilità speciale nel fornire al pubblico informazioni tempestive, accurate e affidabili. Devono essere in grado di controllare le decisioni delle autorità in risposta alla pandemia”. Il richiamo arriva da Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d’Europa. Il 3 maggio è la giornata internazionale per la libertà di stampa e proprio l’altro ieri la Piattaforma per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti ha pubblicato il Rapporto 2020 in cui si elencano 142 attacchi compiuti contro giornalisti nei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa durante il 2019.
“Continua la preoccupante tendenza alla violenza e alle intimidazioni contro i giornalisti osservata negli ultimi anni”, segnala Burić. “Troppi giornalisti sono in prigione e ci sono troppi casi di impunità per l’uccisione di giornalisti” e molti giornalisti si trovano oggi anche “in una difficile situazione economica”. I giornalisti hanno invece un ruolo di “cani da guardia” e sono parte importante “dei necessari controlli e contrappesi nelle società democratiche”. Soprattutto in questo momento di crisi, che “non deve essere utilizzato per mettere a tacere o ostacolare i giornalisti”, tanto più che con i loro racconti “possono anche aiutare a prevenire la diffusione del panico ed evidenziare esempi positivi di solidarietà nelle nostre società”.