CORONAVIRUS – S. Maria della Croce: una comunità messa a dura prova

Il discorso riguarda tutti, ma certamente il quartiere di Santa Maria della Croce, in questa terribile emergenza, è stato messo a dura prova. Tante le persone contagiate dal Covid-19 (qualcuno, purtroppo, non ce l’ha fatta), tantissime quelle in quarantena. Tra i primi focolai di Crema ricordiamo proprio il circolo Arci di via Mulini, con diversi soci ammalati, tanto che i proprietari, ancor prima delle disposizioni dell’Ats, avevano provveduto a chiudere la struttura. Nei quartieri il tam tam di voci è regolare e le indiscrezioni sui malati sono all’ordine del giorno. L’angoscia sale a ogni notizia, insieme al timore e alla preoccupazione per amici e parenti. Così come si ringrazia a ogni notizia di guarigione o miglioramento delle condizioni di salute. Lo abbiamo già sottolineato più volte: le famiglie in questo tempo, quasi irreale, sono chiamate a vivere il proprio dolore in silenzio, lontane dalla consolazione di amici e parenti, dall’abbraccio di chi vuole loro bene. Senza neppure la solenne celebrazione dell’ultimo saluto ai propri cari, per ora sospesa e giustamente ridotta a una benedizione direttamente al cimitero. 

Il rischio del contagio è altissimo e si devono evitare assembramenti. I cremaschi, provati dal dolore, stanno mostrando grande dignità e la solidarietà, espressa in tantissimi modi anche a distanza, a volte si fa sentire lo stesso. Riempiendo il cuore di chi la riceve. I defunti saranno ricordati a emergenza terminata, ma resteranno sempre nel nostro cuore e illumineranno i nostri passi. In ogni caso è difficile accettare quanto sta accadendo. Le domande sono molte: perché me lo hai portato via? Perché muoiono sempre i giusti? Quando finirà, Signore, questa maledetta epidemia? Perché tutto questo? Gesù dove sei? Lo smarrimento è totale, proprio come la paura.

Nel giorni scorsi all’angolo tra via Galli e via Mulini è comparso anche uno striscione con una supplica alla Madonna di Santa Maria della Croce che, nel bosco del Novelletto, venne in soccorso a Caterina degli Uberti, colpita a morte dal marito: “Maria prega per noi”, si legge nella colorata invocazione. Una richiesta di consolazione e aiuto che vale per tutti, perché la Vergine possa accompagnare i cari che non ci sono più e pregare con la comunità per uscire al più presto da questa triste situazione. “Una bella preghiera. Tutto è dentro… perché Maria sa tutto ciò di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questo tempo”, ha commentato padre Arnold dei Missionari dello Spirito Santo. 

Una preghiera che dal quartiere all’ombra della basilica vuole espandersi in tutta la città, consolando chi sta soffrendo e proteggendo le persone fragili, come gli ammalati e gli anziani che stanno pagando il prezzo più alto in termini di contagi e scomparse, essendo i soggetti più a rischio. I nonni, le nonne, gli zii e le zie che non ci sono più, da oggi in poi guideranno le loro amate famiglie e i nipoti dal cielo, dove tutto ha una risposta e le anime trovano pace.