VAIANO CREMASCO – Dopo 15 anni apre via Don Madeo

Vaiano Cremasco
Dopo quindici anni via don Madeo è stata aperta al traffico. Finalmente! Esultano gli ambientalisti del paese, ma anche diversi residenti.
“Non penso però si debba andare fieri, dall’altra parte, per un ritardo così clamoroso che non trova uguali nel Cremasco e che è frutto di una politica urbanistica sbagliata, di tipo puramente speculativo, slegata dal bisogno reale di abitazioni. Si è fatta questa lottizzazione sperando nella crescita del mercato immobiliare. Calcolo sbagliato, perché la crisi del settore edilizio ha bloccato i cantieri e abbiamo avuto una strada realizzata e aperta solo dopo un quindicennio”, afferma Andrea Ladina, sempre attento alla politica locale, ma oggi nel Direttivo nazionale dei verdi.
L’apertura della strada dedicata a don Madeo, però, per i Verdi del paese “risolve solo parzialmente i problemi della viabilità interna al paese perché è necessario mettere mano a un piano della viabilità che riduca l’alto flusso di veicoli, ancora presente nel centro storico, dove quasi mai vengono rispettate le zone a 30 chilometri orari e le auto sfrecciano ad alta velocità, non curanti della presenza di pedoni e ciclisti”.
Un centro storico che a Vaiano è molto fragile a motivo delle strade strette e senza marciapiede: questo l’assunto da sempre sostenuto da Ladina.
L’auspicio, per lui e collaboratori, è di giungere presto a un piano della viabilità “che favorisca al massimo l’uso della bicicletta in modo che i cittadini possano fare spesa e frequentare i locali pubblici in tutta tranquillità”. Il traffico veicolare intercomunale, Bagnolo-Monte Cremasco, andrebbe “spinto” non più nel cuore del paese, ma sulla nuova tangenzialina esterna.
“La mancata sensibilità ambientale e il lassismo delle Giunte, sia di sinistra sia di destra, hanno avuto un ruolo diseducativo perché hanno sempre favorito il ricorso all’uso dell’automobile anche per fare percorsi brevi in paese. Risultato: per andare al bar che dista poche centinaia di metri da casa si usa l’auto, perciò… sosta selvaggia, e strade ingolfate dalle auto. Noi diciamo invece, più bici e meno auto e di conseguenza anche meno smog”.