A NOVE MESI DAL RAPIMENTO, PREGHIERA E CORTEO PER PADRE GIGI

Il vescovo conclude la preghiera e la marcia per padre Gigi presso il santuario della Madonna delle Assi

Oggi si compiono nove mesi dal rapimento di padre Gigi Maccalli in Niger. E la comunità diocesana s’è ritrovata a pregare questa volta presso la prepositurale di Palazzo Pignano, per poi snodarsi in corteo fino al santuario della Madonna delle Assi di Monte Cremasco.

S’è pregato nella chiesa madre del cristianesimo cremasco, con grande fede e passione. Nella chiesa gremita è stato letto innanzitutto il Vangelo della nascita di Giovanni Battista.

Poi un confratello SMA di padre Gigi, richiamato da Niger dopo il rapimento del missionario cremasco, ha parlato rispondendo ad alcune domande: 

– Che sarà mai di padre Gigi? Padre Gigi – ha risposto  – sarà un testimone credibile anche in questa difficile prova.

– Cosa ne sarà dei suoi rapitori? Padre Gigi parlerà loro – era un uomo dialogo – per far loro capire l’errore che hanno commesso.

– Che ne sarà dei suoi cari e di coloro che gli vogliono bene in Italia e in Africa? Crediamo tutti qui in Italia e anche in Africa che p. Gigi è ancora vivo. Si prega ogni giorno per lui.

– Questi mesi hanno dato qualche frutto in noi? Sì, il frutto di essere più impegnati. Tutti rafforziamo la nostra fede uniti attorno al missionario rapito. 

“Padre Gigi – ha concluso – stato preso in ostaggio a causa della violenza che esiste nel mondo.  Noi continuiamo a fabbricare e a vendere armi, e chi le compra le usa! Noi invece continuiamo a pregare e a sperare nella sua liberazione.”

Sono stati poi accese nove lanterne, una per ogni mese di rapimento, e nel mentre si sono ricordati i luoghi dove si è pregato per il missionario rapito; intanto il tamburo scandiva, mese per mese, i giorni della prigionia. 

Nove persone hanno poi preso in mano le nove lanterne ed è iniziata la marcia verso il santuari della Madonna delle Assi. Il cammino è stato scandito da canti mariani, da alcune informazioni sulla parrocchia di Bomoanga, dove lavorava pare Gigi, raccontate da padre Mauro Armanino, missionario SMA che vive a Niamey, capitale del Niger. A Bomoanga la povertà è strutturale, i problemi di salute e igiene sono enormi, l’analfabetismo è diffuso, grande la carenza di acqua e strutture scolastiche. Una zona isolata per mancanza di strade e altre vie di comunicazione anche telefoniche.  

Arrivato il corteo al bel santuario della Madonna delle Assi, le nove lanterne sono state poste sull’altare e tutti hanno recitato una preghiera che viene innalzata al Signore ogni giorno in Niger per padre Gigi.

Il vescovo Daniele ha ringraziato tutti i partecipanti invitando a pregare ogni giorno. Al termine, la benedizione.

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