FESTA DELLA REPUBBLICA – Le cerimonie in città

Crema 2 giugno
Cominciate giovedì in mattinata con la consegna della Costituzione italiana ai 206 nuovi maggiorenni di Crema in Sala del Consiglio, le cerimonie del 2 Giugno, settantreesima “Festa della Repubblica”, sono proseguite stamattina. Alle ore 9.30 la deposizione della corona d’alloro alla colonna votiva di piazzale Rimembranze. Accanto al sindaco Stefania Bonaldi e ad alcuni membri della Giunta si sono ritrovate, le autorità civili, militari (in alta uniforme) e politiche di città e territorio, tra i labari e le bandiere delle associazioni combattentistiche e d’arma.

 

In fascia tricolore sono intervenuti anche i sindaci di Madignano, Camisano, Moscazzano, Offanengo e Pianengo. Dopo l’alzabandiera, accompagnato dalle note del Corpo Bandistico di Ombriano diretto dal maestro Eva Patrini, il corteo dai giardini di Porta Serio s’è diretto in piazza Duomo per prendere parte alla santa Messa in Cattedrale. Dopo la celebrazione l’altra deposizione della corona d’alloro prevista, quella al Famedio, con l’intervento delle autorità. È seguito un breve concerto della banda “Verdi”, che stasera alle ore 21 regalerà alla città il tradizionale concerto presso l’area spettacoli di CremArena. Tutta la popolazione è invitata.

Il primo cittadino che aveva già tenuto un significativo discorso ai 18enni in Sala degli Ostaggi, nell’occasione ha ribadito che “quel lontano 2 giugno 1946 i giovani non c’erano, per vero non anche molti di noi non, ma fu una memorabile giornata, che fa parte dei mattoni che formano le nostre famiglie, il nostro Dna. Il 2 giugno l’Italia si fidanzò definitivamente con la democrazia. Per la prima volta, senza esclusione di alcuna categoria, gli uomini e le donne italiani, con uno scarto di circa 2 milioni di voti, scelsero la Repubblica e indicarono anche i Costituenti, donne e uomini che avrebbero poi redatto la nostra Carta Costituzionale. Amiamo la Costituzione, innamoriamocene tutti quanti e, soprattutto, mettiamola in pratica. Facciamo in modo che il suo rispetto stia scritto, oltre che nei suoi 139 articoli, nelle nostre coscienze e nei nostri comportamenti e fuorilegge siano le disuguaglianze, i privilegi, la povertà materiale e culturale, i razzismi e le discriminazioni”. Dopo il discorso ufficiale, la lettura della preghiera dedicata ai Caduti delle guerre.

Articolo completo sul giornale di sabato prossimo.