Madignano – Mercatone Uno, situazione che preoccupa. Politica in campo

Si è svolto ieri, in municipio a Madignano, l’incontro promosso dal sindaco Guido Ongaro in relazione alla situazione del Mercatone Uno dopo lo sciopero della scorsa settimana (astensione dal lavoro dei dipendenti per 4 ore) consequenziale alle preoccupazioni derivanti da un panorama poco chiaro. Un momento di confronto voluto anche dalle rappresentanze sindacali, perché la politica faccia sentire la sua voce e si schieri al fianco dei lavoratori.

“A seguito dell’inasprirsi della situazione dell’intero gruppo Mercatone Uno, attualmente gestito dalla Shernon Holding – spiega Ongaro – come amministrazione comunale di Madignano, avevamo mandato una nota a tutti i rappresentanti politici del territorio (Parlamentari, Consiglieri Regionali ) al Sindaco Casorati in qualità di Presidente dell’Area Omogenea, al Sindaco di Castelleone Pietro Fiori, alle rappresentanze Sindacali e p.c. alla segreteria del Ministro Toninelli, al fine di organizzare un incontro per valutare la situazione con particolare attenzione alla filiale del territorio unica della provincia di Cremona. Consci del fatto che il problema è complessivo e riguarda l’insieme del gruppo, però non potevamo di certo sottrarci alle preoccupazioni dei lavoratori e delle loro famiglie, tenendo presente che una frattura in tal senso non potrà riguardare solo Madignano ma l’intero territorio Cremasco. Come peraltro si evince dalla distribuzione dei dipendenti della filiale, in numero di 35, suddivisi su 16 comuni della provincia, con Madignano che ovviamente fa la parte del ‘leone’ con 10 dipendenti”.

All’incontro hanno partecipato il Consigliere Regionale, Matteo Piloni, il vice Sindaco di Castelleone, Federico Marchesi, e i rappresentanti delle sigle Sindacali. Assenti giustificati gli altri consiglieri regionali, il senatore Luciano Pizzetti e il Sindaco Casorati, ammalato. In particolare Marco Degli Angeli e Luciano Pizzetti hanno dato indicazioni scritte e la disponibilità a seguire, ciascuno per la parte di loro competenza, l’intera vicenda. Stessa cosa per il Presidente dell’area Omogenea, in quanto  le problematiche lavorative potrebbero avere ripercussioni sull’intero territorio cremasco.

Nel corso dell’incontro si è esaminato lo stato delle cose, anche alla luce di quanto una delegazione di lavoratori, alcuni giorni aveva manifestato direttamente al primo cittadino madignanese. “E’ evidente – continua il sindaco – che la situazione si di molto aggravata negli ultimi mesi. Pur non facendo mancare gli stipendi, il modello organizzativo, la gestione dei fornitori e i rapporti con i clienti (molti dei quali hanno già anticipato fondi per acquisto di mobili senza ricevere la merce) da parte della proprietà è stata nel tempo del tutto carente. Dopo un periodo iniziale di forti speranze e promesse mai mantenute, purtroppo sì è passati all’amara constatazione ‘di difficoltà o scarsa volontà’ (i termini utilizzati da Ongaro sono più chiari, pesanti e precisi, ndr) “nel gestire l’azienda, con le inevitabili ripercussioni di cui sopra.

Allo stadio attuale sono due gli aspetti principali:

  • La nomina da parte del tribunale di Milano, competente per territorio, di un commissario giudiziale avv. Marco Angelo Russo con il compito di vigilare sulle attività dell’azienda e gli obblighi della stessa fino alla scadenza dei termini per la presentazione di una proposta di concordato preventivo o in alternativa di un piano di ristrutturazione del debito. Termine che è stato fissato al 10 giugno 2019

  • Un secondo incontro fissato per il 30 maggio 2019 presso la sede del MISE con tutte le parti coinvolte. Proprietà, rappresentanze sindacali, commissari governatavi e commissario giudiziale. Questo incontro che ovviamente sarà interlocutorio, rispetto alla data del 10 giugno, cmq permetterà di fare il punto della situazione e soprattutto cominciare a valutare scenari anche diversi in funzione delle possibili soluzioni.

Nessuno nega che la situazione sia molto difficile, anche perché la posizione debitoria del gruppo è aumentata in questi otto mesi di nuova gestione (ulteriori 94 milioni €) e al momento attuale pare che non abbiano versato quanto dovuto (49,5 milioni €) alla gestione commissariale, a fronte dell’atto di cessione. Sara cura dei presenti valutare qualsiasi atto che la proprietà effettuerà da qui alle date di cui sopra, tenendosi in stretto contatto con i lavoratori”.

Al termine dell’incontro l’impegno di tutti i presenti è stato quello “di mantenere viva l’attenzione sul problema con informazioni anche alla stampa locale”. Il consigliere Piloni si è preso in casrico il compito di chiedere un’audizione alla commissione attività produttive in Regione, sulle problematiche del gruppo, in particolare per tutte le filiali della Lombardia, in modo da coinvolgere anche l’istituzione regionale sul problema e sulla gestione di questa importante vicenda.