Bogotà: Autobomba nella scuola di polizia. Dall’Episcopato colombiano la condanna del fatto

Bogotà
È di 8 morti e 41 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni, il bilancio provvisorio dell’attentato con un’autobomba, accaduto verso le 10 di oggi (ora locale) nella scuola di polizia General Santander di Bogotá. La Polizia ha confermato informalmente che l’esplosione è stata causata da un’autobomba. I fatti sono stati confermati anche dal sindaco della capitale Enrique Peñalosa. Il presidente della Repubblica Ivan Duque si è recato sul posto. Si tratta di un fatto grave, che non accadeva da anni nella capitale colombiana, tale da far tornare i fantasmi del recente passato. Dalla Conferenza episcopale si sta seguendo la situazione con preoccupazione. I vescovi e i dirigenti si trovano in questi giorni in ritiro fuori dalla città.

EPISCOPATO COLOMBIANO: NO ALLA VIOLENZA E AL TERRORE

“Ho appena appreso, assieme ai miei confratelli vescovi, la notizia dell’attentato di questa mattina e sto seguendo, come tutti, gli sviluppi attraverso i media. Esprimo a nome dell’Episcopato colombiano profondo dolore per le vittime, ufficiali morti nel loro servizio al Paese” dichiara al Sir mons. Elkin Fernando Álvarez Botero, segretario generale della Conferenza episcopale colombiana e vescovo ausiliare di Medellin. “Condanniamo il ricorso al terrore e alla violenza per qualsiasi manifestazione e per qualsiasi motivazione. Certo, questo fatto ci destabilizza e ci chiede di condannare con forza qualsiasi atto violento, da qualunque parte provenga. Speriamo che si possa chiarire nel tempo più breve possibile chi è il responsabile e possa essere assicurato alla giustizia”.
Conclude il segretario generale: “Invitiamo a considerare che non si può tornare indietro rispetto al cammino della pace”.