Crema – Ospedale Maggiore: gestione integrata del bambino con disturbi respiratori nel sonno

Da sinistra: Avaldi, Mencatelli, Ablondi, La Piana, Derelli, Blotta e Aramini

Primo all’interno dell’Ats della Val Padana e tra i pochi in Lombardia e in Italia, l’Ospedale Maggiore di Crema ha avviato un percorso per la “gestione integrata del bambino con disturbi respiratori del sonno”, frutto della sinergia di tre Unità operative: la Pediatria, la Pneumologia-Riabilitazione Respiratoria e l’Otorinolaringoiatria.

L’importante novità è stata presentata in conferenza stampa alla presenza dei massimi dirigenti dell’Asst cremasca – il direttore generale dottor Luigi Ablondi, il direttore sanitario dottoressa Ermanna Derelli, il direttore sociosanitario dottoressa Gloria Mencatelli e il direttore amministrativo dottor Guido Avaldi – e dei medici dei tre reparti: il direttore di Otorinolaringoiatria dottor Pasquale Blotta, il direttore della Riabilitazione Respiratoria dottor Giuseppe La Piana e, per la Pediatria, il responsabile del Nido e dell’Area neonatale dottor Lucio Aramini.

“Crema è nella norma – ha spiegato il dottor Blotta – ma nel territtorio dell’Ats gli interventi per le tonsille sono lievemente superiori rispetto ad altre zone. Anche alla luce di specifiche linee guida, emerge quindi la necessità di essere il più appropriati possibile nel trattare una patologia che, spesso, è alla base delle apnee del sonno. Oggi all’ospedale di Crema, grazie alla collaborazione tra diverse realtà, siamo in grado di avere l’indicazione giusta e oggettiva prima di sottoporre il bambino a un intervento chirurgico che non è lieve e che può comportare anche gravi complicanze”.

Nello specifico del nuovo percorso è intervenuto il dottor La Piana, che ha ricordato come sono circa il 10% dei bimbi che russano, mentre è del 2% la percentuale di quelli affetti dalle apnee del sonno che, ha spiegato, “sono caratterizzate dall’interruzione del respiro notturno per più di dieci secondi e più volte nella notte”. Il sonno, ha rilevato La Piana, “è una componente fisiologica di base e dev’essere corretto e non disturbato”.

Il principale fattore di rischio delle apnee sono le tonsille e/o le adenoidi, ma incidono pure obesità e sindromi genetiche. “La terapia – ha aggiunto La Piana – è medica o chirurgica e, per applicarla nel modo giusto, abbiamo organizzato con la Pediatria e l’Otorino un percorso interno per l’esattezza della diagnosi e della cura. Il bambino viene ricoverato una notte in un’apposita stanza pediatrica dove con un polisonnografo si ‘registra’ il suo respiro, poi valutato la mattina seguente al Centro di Medicina del sonno a Rivolta. Il referto arriva infine all’Otorino per l’avvio del percorso terapeuticio migliore e appropriato”.

Il dottor Aramini, portando i saluti del direttore di Pediatria dottor Canidio, non ha esitato a definire la novità “un passo avanti per la qualità assistenziale, in un settore dove la cautela è d’obbligo. La collaborazione della Pediatria con l’Otorinolaringoiatria e la Pneumologia è importante per la presa in carico di bimbi con patologie respiratorie. Il percorso per la gestione delle apnee si fa in centri specialistici: farlo qui a Crema è un ulteriore segno di eccellenza”.