“L’Avvento è tempo di speranza. In questo momento vorrei fare mia la speranza di pace dei bambini della Siria, dell’amata Siria, martoriata da una guerra che dura ormai da otto anni”. Con queste parole il Papa ha aderito all’iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che soffre” in favore della pace in Siria.
“Accenderò ora un cero, insieme a tanti bambini che faranno lo stesso, bambini siriani e tanti fedeli nel mondo che oggi accendono le loro candele”, ha detto al termine dell’Angelus di ieri, al quale – secondo la Gendarmeria vaticana – hanno partecipato 20mila persone in Piazza San Pietro. “Questa fiamma di speranza e tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra!”, l’appello: “Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione”. “La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane”, ha proseguito Francesco: “La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace. E che Dio, nostro Signore, perdoni coloro che fanno la guerra, coloro che fanno le armi per distruggersi e converta il loro cuore. Preghiamo per la pace nell’amata Siria”.
“Accenderò ora un cero, insieme a tanti bambini che faranno lo stesso, bambini siriani e tanti fedeli nel mondo che oggi accendono le loro candele”, ha detto al termine dell’Angelus di ieri, al quale – secondo la Gendarmeria vaticana – hanno partecipato 20mila persone in Piazza San Pietro. “Questa fiamma di speranza e tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra!”, l’appello: “Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione”. “La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane”, ha proseguito Francesco: “La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace. E che Dio, nostro Signore, perdoni coloro che fanno la guerra, coloro che fanno le armi per distruggersi e converta il loro cuore. Preghiamo per la pace nell’amata Siria”.
STARE SVEGLI E PREGARE: IL CONSIGLIO DEL PONTEFICE
“Pregare, attendere Gesù, aprirsi agli altri, essere svegli, non chiusi in noi stessi”. Ma “se noi pensiamo al Natale in un clima di consumismo, di vedere cosa posso comprare per fare questo e quest’altro, di festa mondana, Gesù passerà e non lo troveremo”.
Francesco ha sintetizzato il senso dell’Avvento, mettendo in guardia “dal lasciarci opprimere da uno stile di vita egocentrico o dai ritmi convulsi delle giornate”. “Stare svegli e pregare: ecco come vivere questo tempo da oggi fino a Natale”, il consiglio del Papa, che ha spiegato che “il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre girare intorno a noi stessi. E questo stanca, questo annoia, questo chiude alla speranza. Si trova qui la radice del torpore e della pigrizia di cui parla il Vangelo”. “L’Avvento ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli, e al desiderio di un mondo nuovo”, ha affermato Francesco: “È il desiderio di tanti popoli martoriati dalla fame, dall’ingiustizia, dalla guerra; è il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati. Questo tempo è opportuno per aprire il nostro cuore, per farci domande concrete su come e per chi spendiamo la nostra vita”.
Francesco ha sintetizzato il senso dell’Avvento, mettendo in guardia “dal lasciarci opprimere da uno stile di vita egocentrico o dai ritmi convulsi delle giornate”. “Stare svegli e pregare: ecco come vivere questo tempo da oggi fino a Natale”, il consiglio del Papa, che ha spiegato che “il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre girare intorno a noi stessi. E questo stanca, questo annoia, questo chiude alla speranza. Si trova qui la radice del torpore e della pigrizia di cui parla il Vangelo”. “L’Avvento ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli, e al desiderio di un mondo nuovo”, ha affermato Francesco: “È il desiderio di tanti popoli martoriati dalla fame, dall’ingiustizia, dalla guerra; è il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati. Questo tempo è opportuno per aprire il nostro cuore, per farci domande concrete su come e per chi spendiamo la nostra vita”.