IN CAMMINO verso la canonizzazione di padre Francesco Spinelli. Una serata a Rivolta D’Adda

Il chiostro della casa madre delle Adoratrici di Rivolta, affollato di partecipanti

In cammino verso la Canonizzazione di padre Francesco Spinelli: le Suore Adoratrici del SS. Sacramento hanno organizzato ieri, nel chiostro della loro casa madre a Rivolta D’Adda, un bella serata in onore del loro fondatore che il prossimo 14 ottobre papa Francesco proclamerà santo assieme a papa Paolo VI e al vescovo Romero.

Due i momenti della serata: il concerto del gruppo vocale Terzo Suono diretto dal maestro Giovanni Casanova e l’intervento del teologo don Ezio Bolis che ha presentato la figura del beato. Veramente tante le persone che hanno risposto all’invito delle Adoratrici, tra cui il parroco e il sindaco di Rivolta.   

Due le parti del concerto. La prima, che ha aperto la serata, prevedeva alcuni canti medievali e popolari.

Di seguito l’intervento di don Bolis. “Sono bergamasco – ha esordito – e fiero di essere conterraneo di padre Spinelli di cui ho sempre sentito parlare fin da piccolo nella scuola materna delle suore Adoratrici e da mia zia, anch’essa suora Adoratrice.”

Si è augurato di poter entusiasmare tutti alla figura di padre Spinelli, che ha voluto presentare in modo accattivante, lasciandosi guidare dal suo volto, proposto da una gigantografia alle sua spalle, un ritratto fisico, ma anche spirituale.

Gli occhi innanzitutto: “Uno sguardo quello di padre Francesco, che ha incantato molto testimoni. Un occhio vivace e penetrante, accompagnato da un sorriso dolce di un buon padre, come ha scritto una testimone.”

“Quegli occhi – ha aggiunto – che hanno visto tante persone bisognose e povere: e, come Dio, quando Francesco guardava, amava.

Quegli occhi che, soprattutto, si sono come consumati davanti all’Eucarestia, la sua scuola, il libro della sua sapienza.

Quegli occhi – infine – che hanno visto davanti alla reliquia della culla di Betlemme nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, una nuova famiglia religiosa: quella visione del 1875 che è stata l’inizio di tutto.”

Insomma, un padre Spinelli contemplativo.

E poi, la bocca. Parlava talmente bene san Francesco che era soprannominato “bocca d’oro”. Le testimonianze dicono che parlava del Vangelo in maniera affascinante. Parole che arrivavano al cuore di chi ascoltava.

“Amava parlare di Gesù e del Vangelo – ha spiegato don Bolis – ed era chiamato spesso a predicare. Sapeva anche intrattenere i ragazzi, parlava perfino mediante i burattini!”

Una bocca che sempre sorrideva, un sorriso che invitava alla relazione. 

Dopo la bocca, la fronte: “Una fronte alta e spaziosa, di un uomo capace di pensare, di un sapiente. Geniale nella scelta del suo istituto, unico impegnato nell’adorazione dell’Eucarestia, ma dove le suore lavoravano anche ai telai, per mantenersi e creare lavoro ai giovani: insomma la fede che diventa anche riscatto civile”.

Riferendosi alle orecchie, don Bolis ha illustrato la disponibilità ad ascoltare di padre Spinelli: “Il che gli dava la capacità di vedere l’anima, soprattutto nel sacramento della confessione.” 

E poi la veste nera che indossava per identificarsi come prete,  “medico delle anime, visto che aveva avuto anche l’idea di fare il medico”.

“Amava e circondava di attenzioni gli altri sacerdoti, ha aggiunto. Voleva fondare anche un parallelo ordine di preti adoratori e servitori dei poveri, ma non gli fu permesso. Era un vero padre spirituale.”

Don Bolis ha concluso con alcuni accenni ai capelli bianchi, indice di saggezza e frutto di tante prove; al suo volto quasi di bimbo, trasparente e semplice; alle sue mani vuote perché dava tutto, piegate sui poveri e bisognosi, mani sempre in preghiera.

E ha raccontato la vicenda della doppia imposizione delle mani quando fu ordinato sacerdote, per una svista del vecchio vescovo, che gli disse: “Siccome sei stato ordinato due volte, dovrai essere santo due volte.”

La serata si è conclusa con la seconda parte del concerto: si sono ascoltati altri canti popolari, soprattutto un Kyrie a 5 voci miste, un po’ fuori dalle righe tradizionali, che è piaciuto molto e di cui è stato chiesto il bis.