La ciclabile divide, sembra strano ma è così. Quella che da Madignano dovrebbe portare a Crema separa i due centri e anche la maggioranza consiliare. Già perché dopo aver presentato una interpellanza alla propria compagine di governo lo scorso anno, accompagnata da 400 firme di residenti ‘scontenti’, i consiglieri del team del sindaco Guido Ongaro, Diego Vailati Canta e Serafina Guerini Rocco, esprimono perplessità e qualche critica in merito alla risposta offerta dal primo cittadino relativamente alla questione alcuni giorni or sono. L’incompiuta è tale ormai da anni.
“Veniamo giustamente interpellati – spiegano i due rappresentanti della squadra di governo del paese – da concittadini che ci chiedono a che punto sia la ciclabile verso Crema. Detto che il tratto in territorio di Madignano è da tempo stato completato e che tocca a Crema ora fare la sua parte, abbiamo rivolto al sindaco la domanda, visto che lo scorso anno si era impegnato a cercare risposte dalla città. Ci è stato detto che è stato siglato un protocollo d’intesa con Crema e che questo è il punto di partenza. Una lettura che non ci sta bene”.
Vailati Canta e Guerini Rocco ricostruiscono la storia della ciclabile e lo fanno documenti e atti ufficiali degli enti comunali e provinciali alla mano. “Per correttezza e per dar merito a chi ne deve avere – ricordano – è giusto dire che di questa ciclabile si parla da un decennio, da quando sindaco era Ferruccio Bellani. Con la Giunta guidata dal successore Virginio Venturelli, quando alla guida di Crema vi era Bruno Bruttomesso, si era arrivati ad ottenere la disponibilità della città a completare il tracciato sul suo territorio di competenza. In un documento del 15 ottobre 2010 l’amministrazione Bruttomesso indicava anche che l’opera era stata inserita tra i progetti da realizzare nel 2012. La stessa provincia in una missiva del 2010 fa riferimento alla volontà di Crema nel proseguire nella realizzazione della ciclabile per quanto di competenza. Poi sono cambiate le amministrazioni comunali e la nostra ciclabile è stata superata da altri tracciati che la giunta Bonaldi ha ritenuto prioritari. Ma a Madignano dal 2014 non si poteva impugnare la situazione e fare qualcosa in più perché venissero rispettati gli accordi sottoscritti a suo tempo? Questo per dovere di cronaca e per dare meriti a chi è venuto prima di noi”.
Ma è lo stesso protocollo d’intesa che Ongaro ha siglato con Crema a non soddisfare i due esponenti di maggioranza. “Non dice nulla di diverso da quello che era stato definito in precedenza dagli altri sindaci. Anzi, se prima erano state indicate date di realizzazione, poi non rispettate, qui non vi sono neppure quelle. Si dice solamente che ‘il presente accordo si intende valido dalla data di stipulazione e per il tempo necessario alla stesura del progetto definitivo/esecutivo, al reperimento delle risorse necessarie al finanziamento dell’opera…’. Quindi nessuna certezza”.
“E poi scusateci – concludono Vailati Canta e Guerini Rocco – che protocollo d’intesa serve se Madignano il suo l’ha fatto da tempo e ciò che rimane è solo la parte del tracciato in territorio cittadino?”.
Sulla ciclabile l’attesa è notevole. Il percorso che snodandosi lungo la Paullese (tratto già completato nel madignanese) dovrebbe superare la barriera rappresentata dalla Serenissima sfruttando un sottopasso agricolo che consentirebbe di allacciare il tracciato alla ciclabile di Castelnuovo (tratto mancante tutto cremasco) è fondamentale per molti madignanesi che per ragioni di lavoro e studio si muovono quotidianamente verso Crema. L’auspicio di tanti è che lo stallo si sblocchi. Serve che la Giunta Bonaldi, finalmente, faccia la sua parte.