MUSEO CIVICO: Inaugurato il percorso della tradizione campanaria cremasca

I sette ceppi lignei che sostenevano le campane del duomo

Ieri pomeriggio alle ore 16,30 presso il Museo Civico di Crema e del Cremasco si è tenuta l’inaugurazione del nuovo percorso di valorizzazione della tradizione campanaria cremasca e della mostra temporanea dell’Archivio storico della ditta D’Adda Campane recentemente depositato in Museo.

Il Museo Civico di Crema e del Cremasco conserva e tutela ruote e ceppi dell’antico castello ligneo del campanile del Duomo di Crema, dismesso a fine anni Sessanta, per essere sostituito con un castello in ghisa. In continuità con la propria politica di valorizzazione e promozione delle tradizioni artigiane radicate nel territorio il Museo presenta ora questo percorso nel secondo chiostro con l’esposizione di sette ceppi ottocenteschi del campanile di Crema, sostituiti e donati dalla diocesi al Museo. Le ruote e i ceppi del castello campanario reggevano il concerto di sei campane fuse da Domenico Crespi nel 1753. Sono stati ritrovati e ricomposti grazie alla ditta Sabbadini.

Unitamente all’allestimento dei ceppi e delle ruote preveniente dal Duomo, grazie alla collaborazione dei laboratori artigiani ancora attivi (Sabbadini) è stato allestito un piccolo campanile (con una campana settecentesca) a scopo didattico in grado di evidenziare il funzionamento e la struttura meccanica. Il Campanile, di proprietà della ditta Sabbadini, è depositato in comodato al Museo.

Non meno importante è la mostra temporanea in Museo della documentazione afferente all’attività di fusione dell’antica Fonderia D’Adda che comprende una ricca documentazione sia amministrativa che progettuale e tecnica.

All’inaugurazione erano presenti il conservatore del Museo dott. Matteo Facchi, il sindaco Stefania Bonaldi, il vescovo mons. Daniele Gianotti, l’assessore alla cultura e al turismo Emanuela Nichetti: un’iniziativa realizzata in collaborazione con il comune di Ripalta (presente il sindaco Aries Bonazza) e “I Mondi di Carta”. Presente anche il sig. Allanconi, una delle tre sorelle D’Adda.

LE PAROLE DEL SINDACO

Dopo l’introduzione del conservatore Facchi, il sindaco Stefania Bonaldi ha spiegato come il nuovo percorso espositivo intende valorizzare il patrimonio locale, in particolare quello della tradizione campanaria, espressione della nostra tradizione cristiana e civile.

Ha ringraziato il sindaco di Ripalta dal quale è partita l’idea del percorso espositivo, visto che la ditta Allanconi si trova a Bolzone. Con questa collaborazione il museo civico diventa davvero di Crema e del Cremasco.

LE PAROLE DEL VESCOVO

Ha parlato anche il vescovo Daniele che ha ricordato il recente viaggio pastorale in Uruguay. Un paese molto laicista, tuttavia la gente tiene moltissimo al loro campanile e alle campane che scandiscono le ore della giornata.  “Mi ha stupito molto – ha detto –  come le campane qui a Crema suonino le ore giorno e notte. Il suono delle campane è legato molto sia alla tradizione cristiana che a quella laica. Elemento caratteristico della nostra cultura.” Si è infine complimentato per l’iniziativa augurandosi che la tradizione non si perda.

Da parte sua il sindaco di Ripalta ha invitato il vescovo a visitare della fonderia Allanconi, ricordando le recenti iniziative nell’ambito dei “Mondi di Carta”, quando è stato portato in piazza Duomo un carillon, suonato da un esperto.

L’avv. Marcello Palmieri ha poi spiegato il funzionamento delle campane e i vari meccanismi per suonarle, soprattutto nel passato quando il meccanismo veniva attivato a mano con campane di enorme peso.

Ha anche ricordato che il ceppo della più grande campana è stato protagonista, nel secoli passati, di un evento drammatico: la morte del campanaro della cattedrale, schiacciato dalla campana. A quel tempo infatti le campane si suonavano agendo a mano sulla ruota e non con la corda come successivamente avvenne grazie al metodo milanese.

Ha poi ricordato che sul campanile della chiesa di San Bernardino , diversamente dalla cattedrale, esiste ancora il castello in legno, recentemente riattivato assieme alle relative campane.

PAOLO BRANCHI DELL’ASSOCIAZIONE CAMPANARI MILANESI

Paolo Branchi, dell’associazione campanari milanesi, ha quindi illustrato, al piccolo campanile allestito nel chiostro, il funzionamento del suono delle campane secondo il sistema milanese. Era un’arte quella di suonare le campane, purtroppo quasi cancellata dalla elettrificazione a tappeto. E ha spiegato il sistema della campana a bicchiere (che parte rivolta verso l’alto), il suono a festa con l’uso della tastiera che funziona con tiranti legati al battaglio delle campane, oppure – come nella tradizione emiliana – con corde legate a braccia e gambe.

A Crema è ancora suonabile a mano, il concerto della chiesa delle Villette, il che avviene ogni primo Maggio, festa dei lavoratori, in onore di San Giuseppe lavoratore.

Diversi dunque i sistemi in Italia per suonare le campane, come diversi sono i sistema di scala cromatica. Il Cremasco ha anch’esso una sua tipica scala.

Si è poi passati al primo piano del museo dove in alcune vetrine sono esposti i documenti dell’archivio della famiglia D’Adda depositati al museo. Il conservatore Facchi ha promesso che diventeranno oggetto di uno studio accurato e ha ringraziato Dolly e Attilio Bianchi che si sono occupati dell’allestimento.

 

I sette ceppi lignei che sostenevano le campane del duomo