( da Agensir) “L’umanità rischia il suicidio”: è quanto ha detto Papa Francesco riferendosi alla minaccia delle armi nucleari durante la sua visita di ieri alla sede del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Le parole vengono riportare da Radio Vaticana.
Proprio oggi, ricorda l’emittente radiofonica, il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke, ha reso noto che la prossima settimana si terrà in Vaticano un importante convegno dal titolo: “Perspectives for a World Free from Nuclear Weapons and for Integral Development”. L’incontro, organizzato dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, si svolgerà il 10 e l’11 novembre nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano con la partecipazione di personalità di alto profilo.
“Il Papa – spiega Flaminia Giovanelli, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, in un’intervista alla Radio Vaticana – ha sottolineato ancora una volta, cosa che fa abitualmente, il fenomeno del commercio delle armi. Quindi ha ribadito la sua denuncia di questo commercio delle armi che stimola e che mantiene vivi questi focolai di conflitto, che non sono focolai di conflitto ma, lo ha detto ancora una volta: ‘Siamo in una vera e propria guerra‘. E parlando delle armi nucleari, che sono una minaccia che purtroppo è presente da decenni ma che ogni tanto si fa più acuta come nei momenti attuali, ha parlato proprio di ‘suicidio dell’umanità’, di questo rischio del suicidio dell’umanità. Ha pronunciato parole molto forti”.
Questo convegno, spiega ancora Giovanelli, “è nato dal voler dare un seguito al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari adottato nel luglio scorso e firmato anche dalla Santa Sede in settembre, con grande convinzione. È nato da questo e sicuramente tutto ciò va nella direzione di quanto voluto dal Santo Padre, di voler sottolineare qualcosa di molto positivo che è accaduto, perlomeno dal punto di vista simbolico, con la firma del Trattato. E poi c’è anche l’acuirsi della crisi sul nucleare, per cui questo convegno è diventato veramente un evento di primaria importanza. Abbiamo avuto una grande risposta da tutte le istanze che abbiamo interpellato, quindi sia quelle della comunità internazionale sia dei Premi Nobel, ne vengono 11, e ci saranno anche testimonianze di sopravvissuti alla tragedia di Hiroshima”.