EX SCUOLA DI CL – ALTRO PASTICCIO?

La lista “Cambiare si può!”, che alle amministrative del giugno scorso s'è presentata con proprio candidato sindaco Mimma Aiello, preso visione della delibera del consiglio comunale riguardo al cambio di destinazione d'uso sul complesso dell'ex cascina Valcarenga, esprime forti perplessità.
Eloquente e inequivocabile, infatti, il titolo del comunicato inviato alla stampa sull'argomento: “Un altro incomprensibile (?) pasticcio”.
“Richiamando quanto indicato nel programma elettorale della nostra lista – sostiene la Aiello – riteniamo opportuno che, prima di ogni decisione definitiva sulla variante richiesta, vengano formalmente e preventivamente definite a supporto dell'indirizzo autorizzativo alcune questioni.”
Innanzi tutto, sottolinea, la “cessazione da parte della Regione Lombardia del recupero del milione di euro, concesso alla Fondazione Chalis per la costruzione della scuola, dai finanziamenti regionali assegnati al Comune per i servizi sociali”.
“Il consiglio comunale – fa osservare – non può dimenticare l'esistenza di questo contenzioso. Perché mai si dovrebbe rinunciare disinvoltamente a ogni possibile tentativo di compensare la somma che pretestuosamente la Regione sta esigendo dal Comune?”
In secondo luogo per l'esponente della civica “Cambiare si può!” l'amministrazione provinciale deve assumersi la responsabilità di “ribadire la propria indisponibilità all'acquisizione dell'intera struttura alla luce di condizioni finanziare molto favorevoli, rispetto ai costi del progetto di trasferire l'istituto Racchetti, nel quartiere di San Bartolomeo”.
Contestualmente il Comune di Crema deve manifestare “prioritaria propensione circa il mantenimento della destinazione scolastica dell'immobile ex CL, favorendo in questa ottica, per esempio, la trasformazione urbanistica della sede attuale dell'istituto Racchetti, affinché la Provincia possa contare su un ricavato significativo dalla sua alienazione, da finalizzare a quanto appena accennato”.
“Senza queste minime e preliminari verifiche – sostiene la Aiello – concedere di cambiare destinazione d'uso all'immobile in esame, non ci sembra venga realizzato alcun beneficio apprezzabile per la città né per l'edilizia scolastica, in particolare, che un po' tutti lamentano bisognosa di interventi migliorativi in termini realistici, rispetto a progettazioni faraoniche, irrealizzabili per mancanza di risorse.”
La lista “Cambiare si può!” riscontra fra l'altro tre “curiosità” nella delibera portata in approvazione al consiglio comunale di giovedì l'altro.
La prima: il liquidatore il 23 maggio scorso informa l'amministrazione della richiesta di acquisto di un lotto da parte di una società, subordinata però alla variante per l'insediamento di funzioni sanitarie.
La seconda: a metà settembre scorso lo stesso liquidatore chiede il cambio di destinazione d'uso per un'altra porzione di immobile, da palestra scolastica a sportiva. Non è dato sapere al riguardo, si fa osservare, se esiste un acquirente o se sia stata la stessa amministrazione comunale a sollecitare la richiesta.
La terza: resta un altro lotto che viene lasciato alla vecchia destinazione di asilo nido-scuola materna. “Ci sarà un'altra variante – si chiede la Aiello – o coesisteranno una struttura sanitaria, una palestra sportiva e un asilo-scuola materna?”
Per chiosare caustica: “Il pasticcio diventa sempre più intrigante”.