REGIONE-PIÙ RISORSE PER PAZIENTI CRONICI

“Attraverso il riordino della rete di offerta e la definizione delle modalità di presa in carico dei pazienti cronici e fragili compiamo il passo decisivo per l'attuazione della legge di evoluzione del sistema socio sanitario regionale, un modello unico in Italia che migliorerà la qualità della vita ai cittadini lombardi, garantendo nel contempo una maggiore appropriatezza delle cure e quindi della spesa.”
Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa, alla quale è intervenuto con il presidente Roberto Maroni, al termine della Giunta straordinaria all'ospedale Niguarda di Milano, commentando l'approvazione della delibera “Riordino della Rete di Offerta e modalità di presa in carico dei pazienti cronici e/o fragili”.

IL GESTORE
“Nel provvedimento, che attua quanto previsto dal 'Piano nazionale della cronicità' – ha spiegato l'assessore – siamo andati a definire nello specifico il ruolo del Gestore, ovvero di chi sarà titolare della presa in carico dei pazienti cronici e o fragili e garantirà il coordinamento e l'integrazione tra i differenti livelli di cura e i vari attori. Possono essere gestori, le strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate e a contratto con il Ssl (Sistema sanitario lombardo), le cooperative di medici di Medicina generale, il MMG singolo come co-gestore di una struttura accreditata e a contratto.”

COSA FA
“Il gestore, che nell'intento di valorizzare la prossimità territoriale non potrà superare la quota massima di 200.000 pazienti presi in carico contemporaneamente – ha sottolineato ancora Gallera – sottoscrive il patto di cura con il paziente e redige il Pai (Piano assistenziale individuale); prende in carico proattivamente il paziente, anche attraverso la prenotazione delle prestazioni; eroga le prestazioni previste dal Pai, direttamente o tramite partner di rete accreditati; monitora l'aderenza del paziente al percorso programmato.”

FUNZIONI
“Per consentire l'attuazione del Pai – ha proseguito – esistono alcune funzioni di assistenza dal quale il gestore non può prescindere e che deve garantire. Sono ricomprese in due macro ambiti: organizzativo e tecnologico. Per quanto riguarda quello organizzativo deve essere dotato di figure professionali inquadrate tra personale infermieristico, assistenti sociali e personale amministrativo; sul fronte tecnologico, invece, deve garantire un accesso rapido e facilitato del paziente a tutte le prestazioni programmate ed effettuate; infine, deve permettere la condivisione di tutte le informazioni relative al percorso di cura tra i diversi utenti, quali erogatore, medici di medicina generale, medici specialisti, Rsa, centri diurni, eccetera.”

MMG
“Come più volte ribadito – ha fatto osservare inoltre l'assessore – Regione ha sempre sottolineato l'importanza di attribuire un ruolo cardine al medico di Medicina generale, all'interno della riforma. Per questo motivo sarà lui a scegliere come aderire al nuovo sistema: in qualità di gestore, organizzandosi in forme associative, sotto forma di co-gestore, collaborando con i soggetti gestori, (in questo caso redige il Pai e sottoscrive insieme al gestore il 'Patto di cura'). Nel caso non intenda partecipare alla presa in carico, potrà, in ogni caso, ricevere il Pai dal gestore scelto dal suo paziente, sul quale è chiamato a esprimere il proprio parere.”

SET DI RIFERIMENTO E TARIFFA
“Affinché chi si candida a diventare gestore possa avere contezza del servizio e prestazioni che dovrà garantire – ha aggiunto – abbiamo introdotto lo strumento 'set di riferimento'. Si tratta dell'insieme delle attività correlate alla patologia cronica che contribuiscono a individuare la tariffa. Sulla base di questo 'set' le tariffe di presa in carico, all'anno, saranno: pari a 35 euro per i pazienti mono patologici (livello verde); pari a 40 euro per i pluri patologici (2/3 patologie – livello giallo; pari a 45 euro per i pazienti con più di 4 patologie (livello rosso).”

ATS VALUTA IDONEITÀ
“L'idoneità dei gestori – ha rimarcato in conclusione Gallera – viene valutata, dall'Ats territorialmente competente, sulla base della modalità di erogazione delle attività di presa in carico; sulla completezza della filiera erogativa per i livelli e le aree di patologia o set di riferimento per cui si candida; sulla copertura dell'area territoriale e sul coinvolgimento del MMG (medico di Medicina generale) e dei Pls (Pediatra di libera scelta).”

SANITÀ CREMONESE – DA REGIONE LOMBARDIA QUASI 6 MILIONI
Soddisfatto il consigliere regionale della Lega Nord, Federico Lena, per la delibera su investimenti nella Sanità

Esprime soddisfazione il consigliere regionale del Carroccio, Federico Lena, per la delibera di Giunta che stanzia risorse nell'ambito del “Programma regionale straordinario degli investimenti nella Sanità”, di cui ben 6 milioni di euro alle Asst del Cremonese e del Cremasco.
“Si tratta – fa osservare – di fondi suddivisi in varie forme di intervento, che rappresentano una delle prime applicazioni concrete della riforma sanitaria in termini strutturali.”
“Cinque gli interventi previsti per Cremona, per complessivi 4.263.100 di euro – spiega Lena – da ripartire per la realizzazione del POT nel Presidio Ospedaliero di Cremona (372.000 euro), per sistemi informativi per la presa in carico del paziente (1.915.400), per l'acquisizione di strumentazioni per la risonanza magnetica ad alto campo RMN 1,5 T (1.2 milioni di euro), per l'acquisto di TAC 64 strati (550 mila) e di un mammografo (225.700).”
“Tre gli interventi riguardanti l'Asst di Crema – continua il consigliere del Carroccio – e precisamente 550 mila euro per l'acquisizione di TAC 64 strati, 350 mila per l'acquisto di strumentazione per il servizio di endoscopia digestiva e 1.195.500 euro per interventi nel blocco psichiatrico del presidio di Crema, per la messa in sicurezza.”
“Mentre Roma taglia, ancora una volta Regione Lombardia dimostra tangibilmente la propria attenzione al territorio e alle problematiche dei cittadini”, conclude Lena.