SAN BENEDETTO: PROCESSIONE CRISTO MORTO.

Via Crucis della misericordia e riflessione del vescovo Oscar sugli attentati di Bruxelles. Questi i due motivi che hanno caratterizzato, questa sera, la processione con il Cristo Morto, tradizionale evento che si celebra il Venerdì Santo nella parrocchia cittadina, con la partecipazione del vescovo, del vicesindaco Maria Beretta, di autorità civili e militari, nonché di un gran numero di fedeli.
Il tema sul quale si è riflettuto durante il percorso delle 14 Stazioni (lungo piazza Garibaldi, via Griffini, via Borgo San Pietro, via Cavour, via Mazzini, per tornare in piazza Garibaldi e rientrare nella chiesa di San Benedetto) è stato quello della misericordia: riflessioni preparate dal parroco don Luigi Agazzi sulla scorta delle parole di papa Francesco.
Molto composta la processione con i bambini e ragazzi del catechismo che hanno portatoo le croci delle stazioni, la lunga fila di fedeli, i sacerdoti a fianco del vescovo Oscar, l'immagine del Cristo Morto portato a spalle da giovani e adulti, il gonfalone della città di Crema con le autorità civili.
Dall'interno della chiesa, mediante un sistema di diffusione microfonica, una gruppo di adulti hanno letto i brani di vangelo e le riflessioni riguardanti le singole stazioni: il coro guidava i canti.
Rientrati in chiesa, il vescovo Oscar ha rivolto brevi e incisive parole ai presenti che affollavano la parrocchiale.
“Davanti agli attentati di Bruxelles dei giorni scorsi – ha detto – rimaniamo sconvolti e ci domandiamo fino a che punto può arrivare la ferocia degli uomini.
Ma ci sono altre domande che sorgono nel cuore: perché tanta ingiustizia perché l'innocente soffre? Perché Signore non hai fermato la mano degli assassini?
Non c'è una facile risposta. E allora viene la tentazione di abbandonare Dio. La fede ci dice invece – ha continuato mons. Cantoni – che non solo Dio c'è ma che soffre con noi e non abbandona gli uomini nel momento del dolore. Anche se al momento sembra assente, piuttosto che domandarci dov'è Dio occorre avere il coraggio di domandarci dov'è l'uomo. Occorre fare di questi momenti di tragica sofferenza un'occasione per legarci tra noi, per rafforzare la fraternità. Il dolore ci affratella. Gli uomini di buona volontà, anche di diverse religioni, devono lavorare insieme per vincere il male.
Il dolore ci toglie il respiro – ha concluso il vescovo Oscar – ma non ci toglie la speranza!
Dopo la benedizione, le autorità hanno porto a mons. Cantoni gli auguri di Buona Pasqua.