LA DONNA DI BUTTARELLI ALLA PRO LOCO

Sabato pomeriggio, alle 17, inaugurazione presso la Pro Loco della personale di Ottorino Buttarelli, pittore e scultore di Casalpusterlengo. Ha aperto la breve cerimonia la presidente della Pro Loco Elena Cattaneo, mentre l'artista e la sua opera è stata presentata dal critico d'arte Luciano Giuseppe Volino.
Una mostra, quella di Buttarelli, dedicata alla donna, pensata per l'8 marzo, con dipinti recenti e sculture dedicate alla donna che l'autore pensa possano far emergere il “segno” delle donne: la profondità e la sensibilità che le caratterizzano nel loro percorso personale e sociale sempre intenso e difficile. Le immagini presentate vorrebbero, attraverso sguardi, atteggiamenti e corpi volutamente espressionistici, esprimere la complessità, il travaglio e la ricchezza che connotano l'interiorità femminile. Anche le musiche, scelte per accompagnare la mostra, sono ispirate alle donne ed alla poesia che esse suscitano.
“Entrare nel mondo artistico di Ottorino Buttarelli – scrive Luciano Volino nel depliant illustrativo – vuole dire conoscere un autore, dove pittura e scultura vivono nella contemporaneità d'una disciplina al servizio d'una passione intensa e profonda. Una passione coltivata da anni al tempo stesso testimone di opere che invitano a pensare, realizzate come sono da una suggestiva espressività, dalla consapevolezza che l'arte è maestra di vita. Ne viene, dunque, un patrimonio culturale notevole, oltre ad essere la pagina migliore d'un animo che cerca di comprendere l'infinito e di farlo comprendere.
E se la pittura specifica determinate realtà nel segno di scelte (vedi la donna) oculate e significative, la scultura simboleggia, invece, la spiritualità d'una coscienza, tra verità e amore. Si rimane, infatti, colpiti da lavori che toccano il cuore, tanto sono immersi nella centralità d'un credo, nella bellezza d'un pensiero puro ed altamente impressionante e armonico.
Dal marmo, alla terracotta, ecco sprigionarsi spazi creativi che preludono a “un colloquio” intimo con se stesso, a raccogliere “l'incipit” d'un invito misterioso nel raccog1imento d'una fede, dove simboli e figure si fronteggiano fra loro, cesellano una volontà umana a rappresentarne tutta la positività esistenziale nella freschezza di immagini, ora liete e ora tristi ma sempre comprensibili.
Vedasi la “Via Crucis” a Corte Sant'Andrea, unitamente all'altrettanto “Christus Hospitator” sempre in detto luogo. E' come se tutto un mondo di sofferte onde serene comunichi la virtualità d'una mano dedita a immedesimarsi nella scelta che sta eseguendo, a “capinre l'efficacia e il senso primario, nella trasparenza d'una vocazione istintiva e naturale. Ma soprattutto è la materia che prende, dove, sacrificio e pazienza trovano nella bravura e responsabilità di Ottorino Buttarelli la grandezza d'una ideologia rappresentativa, oltre la soglia del divno.
Qui Madonne o dipinti religiosi, documentano la “legenda” d'una artistica missione fondata sulla verità, e nella centralità d'un sentimento concettuale aperto al dialogo, alla vivificazione di più esperienza e momenti personali, alla luce d'un esercizio che ne fortifica l'azione, il raggiungimento d'un fine duraturo e capibile. Come a dire l'arte non ha confini e la cosa più alta che possa fare è di dare la fedele presenza d'un nobile essere umano che ne faccia la purezza d'una chiamata, con umiltà e dedizione. Al di là poi di qualsiasi giudizio è di massima ricordare come l'artista è veramente il figlio del suo tempo, e l'arte medesima è il sentimento delle cose umane, unito al presentimento delle cose divine.”
Al termine della presentazione Buttarelli ha ringraziato tutti i presenti, la Pro Loco, Luciano Volino e il critico Ferrari. Discepolo dei grandi del '900 e della scultura medievale “ho voluto – ha concluso – aprire un varco poetico per scoprire la realtà femminile in tutta la sua bellezza.”
Ottorino Buttarelli è nato a e vive a Casalpusterlengo. Ha svolto la carriera di dirigente scolastico fino all'agosto 2011. Ha da sempre coltivato l'attività artistica, sin dall'adolescenza partecipando a mostre collettive. Spinto dal pittore Pino Sacchi, suo docente alla Scuola Media, a frequentare Brera, non gli era possibile per motivi familiari e frequentava quindi il liceo classico e poi la facoltà di pedagogia.
La passione artistica restava ed affiorava ad intervalli intermittenti, nel tempo lasciato libero dalla professione. Giovanissimo frequentava la scuola d'arte di Casalpusterlengo con l'esperto d'arte del giornale “L'Avanti” Franco Bramini e lo scultore Igino Bignami. Trovava ospitalità presso lo studio di amici/artisti prestigiosi: Trillicoso a Milano, il laboratorio di nudo di Lidia Silvestri all'Accademia di Brera, lo studio di arte terapia di De Gregorio a Milano. Frequentava per numerosi anni la scuola d'arte Gazzola a Piacenza con i pittori Donà e Scrocchi e lo scultore Paolo Perotti.
Svolgeva alcune esperienze presso la Nuova Accademia d'arte (NABA) di Milano. Dalla pittura passava al “tridimensionale”, praticato con la terracotta e, per qualche opera, con il legno e con il marmo. Veniva ispirato da alcune “folgorazioni” di artisti del passato ed in particolare Arturo Martini. Frequentava quindi gli studi dei maestri scultori: Giancarlo Marchesi a Milano e Paolo Perotti a Vigolzone (PC).
Frequenta tutt'ora, per un aggiornamento permanente, l'Accademia di Brera a Milano seguendo corsi singoli e lavorando con i docenti della stessa Accademia. Ha, anche, esposto in diverse mostre personali e collettive e installato numerose sculture in edifici e luoghi storici all'interno di un suo progetto di valorizzazione della memoria collettiva.