Crema. L’assessore regionale Bertolaso ha dato il via alla Casa di Comunità

Da sinistra: Bergamaschi, Ramponi, Bertolaso e Pavesi

Non tanto una vera e propria inaugurazione, ma il punto di partenza per costruire servizi che risultino utili e importanti per la popolazione, soprattutto per le fasce più fragili come gli anziani, i disabili e i malati cronici. È con questo spirito che oggi pomeriggio, in via Gramsci a Crema, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, dottor Guido Bertolaso, ha dato il via a quella che, entro un paio d’anni, sarà la nuova Casa di Comunità che risponde allo spirito auspicato dalla riforma del Servizio Sociosanitario Regionale.
A oggi la struttura di via Gramsci – nota ai cremaschi come “Pirellino” – ospita il punto unico di accesso (PUA), i servizi di scelta e revoca del medico e di raccordo con la medicina di base, il servizio di continuità assistenziale, il servizio sociale, l’assistenza domiciliare integrata e il servizio psicologico territoriale. E ancora, il centro adozioni, l’ufficio di protezione giuridica, le cure primarie, l’ufficio protesi, l’ambulatorio di medicina legale con le commissioni patenti e invalidi. Qui troveranno collocazione anche gli infermieri di famiglia. I restanti lavori di riqualificazione dello stabile verranno realizzati, come da cronoprogramma regionale, tra il 2023 e il 2024.

I presenti alla cerimonia

Ad affiancare Bertolaso c’erano il direttore generale al Welfare di Regione Lombardia dottor Giovanni Pavesi, il direttore generale di Ats Val Padana dottor Salvatore Mannino e i vertici dell’Asst Ospedale Maggiore di Crema: il direttore generale dottoressa Ida Ramponi, il direttore sanitario dottor Roberto Sfogliarini, il direttore sociosanitario dottor Diego Maltagliati e il direttore amministrativo dottoressa Maurizia Ficarelli. Tra i numerosi medici e operatori sanitari intervenuti non è mancato il dottor Giuseppe Albini, direttore incaricato per le funzioni previste dal nuovo Distretto sociosanitario. Presente anche il sindaco Fabio Bergamaschi, unitamente ad altri sindaci del territorio e a Gianni Rossoni, primo cittadino offanenghese e presidente dell’Area Omogenea Cremasca.

Ramponi: “Si lavora con fiducia”

Dopo i saluti di benvenuto e i ringraziamenti, la dottoressa Ramponi ha insistito sul fatto che quello odierno “è il primo passo per giungere a una struttura che sia per i cittadini un unico punto di accesso ai servizi e, inoltre, un luogo d’unione nel rapporto tra ospedale e territorio”. Nel percorso che ci sta davanti la numero uno dell’Asst cremasca ha auspicato condivisione con la città, per giungere insieme alla realizzazione di una valore aggiunto per tutti. “Qui – ha aggiunto – lavorano persone che credono veramente in tutto ciò e questo è un valore aggiunto. Chiediamo fiducia: questo non sarà solo un ‘contenitore’ di servizi, ma un punto di riferimento per la collettività”.

Il sindaco rilancia l’idea degli ex Stalloni

Da parte sua il sindaco Bergamaschi, garantendo la piena collaborazione del Comune e guardando con positività alla riconversione della struttura di via Gramsci, ha posto l’accento sull’importanza della riorganizzazione – e magari dell’implementazione – dei servizi sociosanitari. Allontanando poi le stucchevoli e stantìe polemiche su ciò che poteva essere se fosse stato scelto per la Casa di Comunità l’ex tribunale cittadino, Bergamaschi ha rilanciato la possibilità di una riqualificazione dell’area degli ex Stalloni – di proprietà della Regione – che, in un’ottica di prossimità logistica, può rappresentare uno sviluppo per la sede di via Gramsci e offrire una soluzione per i parcheggi. Si tratterebbe in sostanza di riprendere insieme un’idea che non è mai decollata. Bertolaso… ha preso nota.

Bertolaso: “Gioco di squadra per il bene della gente”

L’assessore Bertolaso ha pure parlato di un percorso che inizia e che, al suo pieno compimento, deve garantire la soddisfazione di tutti: di quanti lavorano nella Casa di Comunità e di tutte le persone che a essa si rivolgono per chiedere assistenza. Per questo occorre un “gioco di squadra” fondamentale quando si parla di servizi sociosanitari.
Dopo il classico taglio del nastro, c’è stata la visita ai locali e la benedizione degli stessi da parte di don Alberto Guerini.

Maltagliati: servizi utili e importanti per la popolazione

Parlando con noi de Il Nuovo Torrazzo, il dottor Diego Maltagliati ha detto: “Molti servizi che si avviano oggi erano già presenti e a essi s’affiancano la COT (Centrale Operativa Territoriale) – che si comincia a organizzare con gli Infermieri di Comunità – e il Distretto che si formalizza con la direzione affidata ad Albini. Qui occorre accrescere i servizi già esistenti sul territorio, il servizio sociale, il supporto psicologico, l’assistenza domiciliare e la medicina di base, progettando insieme a tutte le istituzioni i percorsi più appropriati per i cittadini, oltre a quelli già presenti in ospedale. Col tempo auspichiamo di coglierne i vantaggi. La Casa di Comunità deve diventare Casa della Comunità, punto di incontro tra professionisti e cittadini, luogo di confronto e di presa in carico dei diversi fabbisogni. È un compito cui tutti siamo tenuti: non solo l’Azienda, ma anche i servizi dei Comuni e i soggetti che a vario titolo si occupano dei problemi legati alla cura e all’assistenza. Per una comunità locale sempre più accogliente e solidale”.