Il 19 marzo ci saranno delle mobilitazioni per protestare sul caro carburante. “Ma non ci fermeremo – dichiara Andrea Lozza, presidente della Cna Fita – per senso di responsabilità da parte del comparto della logistica e della distribuzione, consapevole che un fermo del servizio oggi comporterebbe gravi difficoltà per il Paese. In questo periodo di grande difficoltà nessuno vuole far mancare la merce sugli scaffali o nelle aziende, e quindi continueremo ad assicurare le forniture quelle che abbiamo garantito anche durante l’emergenza Covid, ma servono delle soluzioni e delle risposte urgenti da parte del Governo”.
I bisogni della categoria
Per Cna è necessario che il Governo si faccia interprete del forte disagio delle imprese, mettendo in campo strumenti che possano alleviare le gravi ripercussioni derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel breve periodo. “Necessaria l’introduzione di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del carburante; una variazione automatica applicata alle voci tariffarie legate al trasporto, riconducibile al valore del prezzo medio mensile nazionale del carburante da autotrazione al consumo”. È giunto il momento di prevedere l’introduzione del cosiddetto “carburante professionale, con prezzo calmierato alla pompa, come già avviene per il carburante agricolo e un credito d’imposta sui costi di acquisto del carburante. La situazione è talmente grave che le imprese non sono più in grado di garantire i servizi. Per tale ragione chiediamo al Governo strumenti nuovi che consentano di assorbire le perdite di fatturato a fronte dei maggiori costi e formule nuove, che ridisegnino e riprogrammino la domanda di mobilità consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare”.