TERREMOTO HAITI – Caritas: “Gli aiuti arrivano a fatica nelle zone colpite e non sono sufficienti”

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A tre settimane dal terremoto del 14 agosto ad Haiti, padre Jean Herve François, direttore nazionale della Caritas, attraverso il sito del Celam, ha fatto il punto sulla situazione dell’isola, colpita anche dalla tempesta tropicale Grace.
“A oggi si sono registrati 2.237 morti e 12.838 feriti, mentre sono state distrutte 63.645 case, distrutte 142 chiese e 56 scuole cattoliche”, il bilancio delineato dalla Caritas.
“La situazione sociale in atto nel Paese da diversi mesi ha ulteriormente aumentato la vulnerabilità delle persone colpite. Le famiglie vivono per le strade delle città e negli spazi vuoti delle zone rurali, senza avere, nella maggioranza dei casi, qualcosa per proteggersi dal sole, e nemmeno dalla pioggia”, ha spiegato padre François.
Gli aiuti umanitari “hanno impiegato molto tempo per raggiungere la regione meridionale, la più colpita”, ed è stato necessario imporre un corridoio di sicurezza da Port-au-Prince al sud del Paese, per evitare atti ostile della banda Martissant e dei blocchi dei residenti lungo il percorso.
Gli ostacoli sono stati alla fine superati e i convogli scortati sono riusciti a raggiungere l’area del disastro, tuttavia, prosegue il direttore della Caritas, “gli aiuti disponibili non corrispondono al numero di persone bisognose, il che a volte crea difficoltà durante la distribuzione. La gente sta iniziando a costruire accampamenti lungo la strada per attirare l’attenzione degli operatori umanitari. Ciò accade soprattutto tra Les Cayes e Laurent”.