RSA E DECESSI – Forza Italia avanza un’interrogazione per capire cosa è successo in città

Interpellanza dei consiglieri di Forza ItaliaAntonio Agazzi, Simone Beretta e Laura Zanibelli – sui decessi, anche cremaschi, nelle Rsa. “L’epidemia Covid-19 ha messo e ancora sta mettendo a dura prova dal punto di vista sanitario, economico e sociale la più parte delle nazioni e popolazioni mondiali, il nostro Paese, la nostra Regione, il nostro territorio provinciale e cremasco”, premettono i tre.

Tra gli ambiti più drammaticamente colpiti vi sono, indubbiamente, le Rsa, anche localmente: come noto è in atto un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Cremona (ne abbiamo riferito la scorsa settimana), anche alla Fbc cittadina.

“La memoria grata nei riguardi dei tanti anziani, che ci hanno repentinamente lasciato, e il rispetto dovuto ai loro familiari, pongono un problema di trasparenza e apertura di informazione nella comunicazione relativa a quanto accaduto: è, quindi, giusto accertare, non solo sul piano giudiziario, ma anche dal punto di vista politico-amministrativo, in che modo sia stata gestita l’emergenza Coronavirus nelle singole Rsa, quali accorgimenti e soluzioni siano stati posti in essere  e con quali tempistiche, al fine di provare a evitare una tragica ecatombe che non è stata tale ovunque. Il che autorizza a ritenere che il numero dei decessi potesse essere contenuto, adottando le misure del caso”, scrivono i tre forzisti nel documento da discutere nel primo Consiglio comunale utile.

Al riguardo, segnalano l’operato della Fondazione Guerreschi di Capralba che già il 13 febbraio, ben prima del caso del “paziente 1” di Codogno, investiva 8.000 euro nell’acquisto di dispositivi di protezione, coinvolgevano i parenti e chiedendo di ridurre al minimo gli accessi. Convincendo altresì il personale a indossare mascherine/guanti e decidendo alla fine di optare per la chiusura. “Distanziamento sociale, mascherine, isolamento precauzionale, continua disinfezione delle mani, degli strumenti, delle superfici, unitamente all’uso dei Dpi, hanno consentito alla Fondazione di Capralba di non inviare alcun ospite al Pronto Soccorso. La prevenzione, quindi, è stata essenziale e il risultato di zero casi da Covid-19 lo documenta. Non solo: a Capralba sono stati ordinati anche un centinaio di kit per rilevare gli anticorpi e per stabilire se ogni singolo soggetto esaminato sia entrato o meno in contatto con il virus”, informano il capogruppo Antonio Agazzi e e i colleghi.

Per la Fondazione Benefattori Cremaschi di Crema “non unica peraltro nel comparto delle Rsa sul territorio cremonese, ma anche nazionale ad aver subito un numero di decessi elevato, sono sorti legittimi interrogativi”. Nel rispetto dell’inchiesta in corso, i consiglieri di FI chiedono, da chi è al governo, di sapere quale sia il numero, da inizio gennaio a oggi, dei decessi alla Rsa ‘Camillo Lucchi’ di via Zurla e nell’edificio cosiddetto ‘Kennedy’, il confronto con l’anno precedente 2019, i tamponi effettuati a ospiti e operatori, quali siano stati gli esiti. E ancora se siano state attuate “misure finalizzate a separare dagli altri degenti gli ospiti accertati positivi o sospetti positivi, in base a una sintomatologia a quel punto nota, allo scopo di evitare il propagarsi di un possibile contagio, ma anche di fare luce sulle attività sociali, le visite dei parenti, l’uso dei Dpi. I forzisti pongono quesiti anche sull’organizzazione delle strutture, compreso il padiglione ex “San Gabriele”, riservato oggi ai pazienti Covid dimessi dall’Ospedale e non ancora negativizzati.