Si è svolta ieri, lunedì 11 novembre, in Corte d’Assise a Milano la terza udienza del processo a carico di Ousseynou Sy, l’autista senegalese di Autoguidovie che il 20 marzo scorso dirotto un pullman con a bordo due classi e rispettivi insegnanti delle scuole medie Vailati di Crema, dando fuoco al mezzo all’altezza di San Donato. Fortunatamente grazie al coraggio dei ragazzi e alla prontezza delle Forze dell’Ordine venne scongiurato il peggio: dirottatore in manette e scolari, docenti e bidella tratti in salvo prima che le fiamme divorassero l’autobus.
Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati i Carabinieri che per primi intervenirono, operatrice scolastica e insegnanti. Agghiaccianti i racconti che parlano del terrore vissuto dagli ostaggi del senegalese ai quali l’autista ha mostrato più volte l’accendono dopo aver cosparso di benzina il bus. Minacce di incendiare tutto e fare una strage rivolte anche ai militari dell’Arma che riuscirono a bloccare il pullman alle porte di Milano nella sua folle corsa verso Linate dove l’uomo, stando a quanto ricostruito, avrebbe voluto compiere un atto tragico quanto eclatante lanciando il mezzo nel terminal per vendicare le morti dei migranti in mare.
Lunedì altra tappa del processo, la quarta. La Corte continuerà con l’escussione dei testi, verosimilmente altri appartenenti alle Forze dell’Ordine, per evitare un ennesimo trauma ai ragazzi, infatti, l’avvocato delle famiglie ha chiesto che vengano acquisite le testimonianze rese dai ragazzini ai Carabinieri in quelle drammatiche ore senza più doverli chiamare a deporre in Tribunale.