“C’è poco da dire, il sindaco è nel pallone e la sua replica sconclusionata verso le minoranze sotto il profilo politico lo dimostra. Poco sereno”, commenta Simone Beretta, a bocce ferme, il Consiglio comunale del rimpasto di Giunta. In quella sede l’ex forzista ha detto al sindaco che è lui, non altri, “il responsabile delle cose che non sono andate fino a oggi per il verso giusto. Non chiedo le dimissioni del sindaco, io gli chiedo di valutarle perché ritenere che le cose non sono girate per il verso giusto, addebitando ad altri le sue naturali responsabilitá, a me non pare corretto”.
Le scuse e il coccodrillo
“Neppure l’ombra di una scusa verso i cittadini, verso gli elettori. Non ha chiesto scusa. Ma a sbagliare in primis è stato lui. Chi altro? Il coccodrillo preparato per tempo dal sindaco e dalle minoranze sul passato è stata una delle cose più strane alle quali mi sia mai capitato di assistere e ascoltare. Troppa inesperienza….o troppa sufficienza?”, domande l’esponente di Italia Viva. Per il quale il sindaco “non ha, ad esempio, spiegato le ragioni ultime della revoca delle deleghe al Bilancio di Cinzia Fontana. Come non ha spiegato perché il rimpasto sia avvenuto imponendo scelte tutte e solo all’interno delle deleghe a suo tempo date agli uomini e donne del Pd. Come se tutti gli altri assessori fossero meritevoli di riconferma o non toccabili”.
Capitolo Giossi
E a chi sostiene che Bergamaschi abbia avuto coraggio, Beretta ribatte che è “imperdonabile e immotivabile la revoca dell’assessore Gianluca Giossi, per me un atto illiberale e antidemocratico perché dopo i tanti voti presi in campagna elettorale non sarebbe più nemmeno metitevole di essere un consigliere comunale. Stiamo parlando dell’ex capogruppo del Pd e dell’ex presidente del Consiglio comunale. Certamente non sarà stato facile fare questa scelta, ma ciò non toglie la gravità di una revoca che Giossi non meritava”. Sul “Torrazzo” in edicola altre analisi politiche sugli ultimi accadimenti cittadini.