“Non siamo i migliori del mondo e non siamo neppure una élite esclusiva che crede di possedere tutta la verità e giudica ed esclude gli altri”. È il monito del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, nell’omelia della Messa presieduta questa mattina nella basilica di San Pietro, all’apertura della seconda giornata dell’Assemblea generale dei vescovi italiani, in corso in Vaticano fino a domani.
Riconoscere i semi di bene e aiutarli a crescere
“Non viviamo nella difesa che paradossalmente rende nemico quello che è per noi”, l’invito: “Gesù ci aiuta a vedere in tutti potenziali amici. Lo Spirito soffia dove vuole e può manifestarsi in modi inaspettati e attraverso persone che non fanno necessariamente parte della nostra comunità ecclesiale. Quanti semina Verbi e quanto amore da svelare nel cuore delle persone liberi dalla diffidenza che fa cercare solo chi è contro e non riconoscendo il bene, magari pensando ossessivamente di difendere il noi”.
“Le nostre comunità – e lo stiamo scoprendo nel Cammino sinodale – incontrano tanti uomini e donne, anche tanti giovani, che aiutano, che vogliono aiutare, mettersi in gioco magari incontrando un senza fissa dimora, un anziano, un migrante, un ragazzo o un giovane in difficoltà, e molti altri”, la fotografia di Zuppi: “Fa parte della nostra missione profetica anche questo: riconoscere questi semi di bene e aiutarli a crescere, a incontrarci e incontrare Gesù, perché non siano soffocati dal maligno o semplicemente dispersi perché non amati e resi preziosi”.
Essere fratelli e sorelle
“In questo mondo frammentato, Babele di tante solitudini esaltate e diffidenti, possiamo ricostruire il tessuto lacerato dalle divisioni tendendo la mano a tutti, perché riconoscano con noi quel Gesù che chiama con tanta larghezza, che li aiuti a fare il bene e ad essere amici, fratelli e sorelle”, ha concluso il presidente della Cei.