Giornata Vocazioni: 250 adolescenti al Santuario di Caravaggio

Il gruppo dei giovani cremaschi questa mattina dopo la Santa Messa

Pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio per 250 gli adolescenti – dalla terza Media alla quinta Superiore – tra sabato e domenica mattina (con la notte trascorsa nel Centro di accoglienza della basilica). Hanno risposto all’invito del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile e degli oratori (Pgo) e al responsabile don Stefano Savoia per una iniziativa spirituale dal titolo Come le stelle chiamate per nome.
“Per l’essere umano contare le stelle è impossibile, spiegano gli organizzatori. L’unico in grado di poterlo fare è Dio. E non c’è stella che non abbia una vocazione. Chiamare per nome è il gesto fondamentale di ogni vocazione”. Il tema centrale è stato appunto la vocazione, nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Cammino e accoglienza

Il tutto è iniziato con un cammino di ogni gruppo parrocchiale (chi più breve, chi più lungo) per raggiungere la basilica. Poi, alle ore 19, la festa di accoglienza allietata dalla musica degli Excape, giovane band cremasca. Si è esibita sul grande palco appositamente allestito a fianco del Santuario, proponendo musica e sonorità electro-funk anni ’80. È seguita la cena.

Veglia per le vocazioni

Alle 20.45 la veglia per le vocazioni. È cominciata davanti al palco fuori dal Santuario (in una serata piuttosto fredda).
“Questa sera – da detto don Piergiorgio all’inizio – vogliamo vivere insieme un momento di preghiera, sentendo come ciascuno di noi è chiamato per nome da Dio”.
È seguita una testimonianza registrata di don Alberto Ravagnani, sacerdote social, che ha parlato anch’esso della vocazione. Tutti poi, preceduti dalla croce, si sono recati processionalmente in basilica. Chiudeva il corteo un gruppo di sacerdoti e il vescovo Daniele Gianotti che ha presieduto la celebrazione. Bello il colpo d’occhio del Santuario totalmente riempito dai giovani cremaschi.
All’inizio, dopo il canto, la lettura di un lungo brano del messaggio di papa Francesco per la 61° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, dal titolo Pellegrini di speranza e costruttori di pace.

La testimonianza di Chiara Zilioli

È seguita la testimonianza di Chiara Zilioli, giovane di Offanengo che ha scelto di donare la vita al Signore entrando a far parte della congregazione delle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda.
Ha raccontato la lunga strada della sua vocazione: quando e come si è sentita chiamata per nome. “Al termine del Liceo – detto – mi rendevo conto che non avevo nessun programma: tutto il mio progettare per il futuro stava svanendo. Mi spaventava l’idea di fare un passo falso. Avevo programmata solo una cosa: dopo la maturità correre subito al Grest e poi la GMG a Cracovia.”
Ha ricordato che alla GMG il Papa chiese ai giovani di fare memoria in silenzio della voce del Signore che chiama per nome. “In quell’istante – ha detto Chiara – mi sono sentito chiamata e ho sentito risuonare il mio nome. E ho capito che la mia vita doveva essere condivisa con qualcun altro. Ho sentito un vento che mi spingeva verso i fratelli e le sorelle. Un giorno sono inciampata in un sito Internet delle suore Adoratrici che organizzano esperienze di missione. Ho preso contatto e sono partita. Sono tornata cambiata perché lì il Signore mi ha chiamata un’altra volta. Poi, il 3 agosto 2022, a Lenno durante gli esercizi organizzati delle stesse suore Adoratrici, ho sentito ancora la voce di Dio. Ho chiesto di essere accolta nella loro casa per capire se proprio fossi chiamata.”
Ha poi ricordato che, in un’altra GMG, quella di Lisbona nel 2023, nella notte tra il 2 e 3 agosto ha deciso di scrivere il suo sì.
Ora abita nella casa famiglia delle Adoratrici, dove incontra persone molto fragili… “e dentro lì sento che il Signore lo posso sempre incontrare ed essere chiamata per nome. Vi porto nella mia preghiera.” Testimonianza conclusa con un caloroso applauso.

Il vangelo e le parole del vescovo

È stato poi letto il Vangelo di Luca che racconta la vicenda di Zaccheo che il vescovo Daniele ha brevemente commentato.
Sottolineando tre cose:

  • Saliamo anche noi su di un sicomoro, gesto eccentrico di Zaccheo per incontrare Gesù. Dobbiamo cioè cercare qualcosa di insolito, fuori dalle nostre abitudini, perché possano germogliare cose nuove e risvegliare l’incontro con il Signore.
  • Dobbiamo trovare una casa per incontrarci con il Signore. Quali sono questi luoghi o queste situazioni? Dobbiamo cercare qualche spazio in cui incontrare il Signore e ci parli.
  • Impariamo a fare due conti. Zaccheo, anche quando incontra il Signore, non cessa di fare i conti per bene: “Do la metà dei miei beni ai poveri e restituisco quattro volte tanto”. Per noi significa prendere chiare decisioni e fare delle scelte e a decidere bene cosa fare della nostra vita.

La veglia è terminata con la recita della preghiera per le vocazioni 2024.

Astroifili e il concerto “Tu sei bellezza”

Di seguito si sono portati tutti ancora davanti al palco fuori dal Santuario dove alcuni esponenti del Gruppo Astrofili dell’Osservatorio Astronomico di Soresina hanno invitato i giovani alle postazioni dei loro telescopi, per scrutare la luna e le stelle e cogliere tutto il fascino della volta celeste.
È seguito il concerto dei Tu sei bellezza, una compagnia composta da musicisti e ballerine fondata nel 2017 dal frate francescano Matteo Della Torre. Uno spettacolo capace di accompagnare i più giovani a vivere un’esperienza di incontro con se stessi, con gli altri e con Dio attraverso la bellezza della sua Parola, della musica, della danza e dell’immagine, cercando di coinvolgere i sensi, la mente e il cuore.
Dopo il concerto si sono tenuti dei laboratori e spazi di preghiera e di riflessione, con la possibilità di confessarsi e confrontarsi.
Dopo il riposo notturno, questa mattinata, domenica 21 aprile, la colazione e poi, alle ore 7, la santa Messa presieduta dal vescovo mons. Daniele Gianotti. Al termine foto di gruppo e ritorno nelle proprie case.