Chieve. Via Crucis in memoria dei missionari martiri e veglia di inizio percorso per celebrare l’anno della preghiera

Chieve Via Crucis

Via Crucis in memoria dei missionari martiri e veglia di inizio percorso per celebrare l’Anno della preghiera, primo passo verso il Giubileo 2025. Questi due importanti appuntamenti ecclesiali, inseriti in un altro evento di grande rilievo, ossia la visita del vescovo Daniele all’Unità Pastorale San Paolo VI, sono stati celebrati venerdì sera a Chieve.
A presiedere mons. Gianotti con il parroco don Ernesto Mariconti. Presente un bel numero di fedeli, giunti anche dalla comunità sorella di Bagnolo e da altre parrocchie cremasche.

Le storie dei martiri si intrecciano con la Via Crucis

La Via Crucis ha avuto inizio nella chiesa di San Giorgio. “Ogni stazione diventa un momento in cui i nostri cuori si uniscono alla passione di Cristo, riflettendo sulla profonda connessione con i martiri che hanno sacrificato le loro vite per la fede – è stato dichiarato durante il momento introduttivo –. I martiri, testimoni coraggiosi della verità, camminano con noi in spirito. Le loro storie si intrecciano con la Via Crucis, ricordandoci che anche nei momenti di sofferenza e sacrificio, i cuori missionari possono risplendere di una luce eterna“.
Dopo una breve preghiera, i fedeli, don Ernesto e mons. Gianotti si sono messi in cammino seguendo la croce portata da alcuni giovani chierichetti. La Via Crucis ha interessato via Lanfranco, via Roggia Melesa, via Boldori e via Lago Gerundo.
La Via Crucis è proseguita in una gremita chiesetta di San Martino Vescovo, nel 2011 dedicata dal già vescovo di Crema, card. mons. Oscar Cantoni, ai martiri del Novecento.
Dopo la recita della preghiera per la Visita Pastorale, il Vescovo ha ringraziato la parrocchia di Chieve per la preparazione della liturgia.
Citando Cristiani e musulmani, estinguere il fuoco della guerra e accendere la candela pace, il tema del messaggio del Dicastero per il dialogo interreligioso per la comunità islamica in occasione del mese di Ramadan, il Vescovo ha commentato: “Il senso della vita, la conversione a cui siamo chiamati, è di trasformare il fuoco delle passioni incontrollate, delle violenze e degli egoismi in una luce di pace, benevolenza, aiuto reciproco e di misericordia. Tutto questo avviene con il prezzo della croce”.

Verso il Giubileo 2025

Mons. Gianotti ha anche consegnato ai rappresentanti dei santuari una lampada accesa, simbolo che accompagnerà i fedeli cremaschi nei prossimi mesi. “La Chiesa di Crema si avvia così a celebrare l’Anno della preghiera, primo passaggio verso il Giubileo, come straordinario momento di comunione che abbraccia il mondo intero – ha dichiarato don Emilio Luppo, referente diocesano per il Giubileo –. Ognuno di noi è invitato al pellegrinaggio che mensilmente ci vedrà uniti in preghiera su un suggestivo itinerario spirituale in tutti i santuari che costellano la diocesi”.
Prossima veglia, dunque, è in programma lunedì 29 aprile al Binengo a Sergnano. Don Emilio, inoltre, ha ricordato che ogni lunedì, alle ore 17.30 presso la chiesa di San Giovanni a Crema, si svolge la celebrazione dei Vespri, seguita da preghiera e riflessione mirata.

Adorazione notturna e Lodi

La liturgia si è conclusa con la benedizione del Vescovo con la croce e l’esposizione dell’Eucarestia per l’adorazione notturna proseguita fino alle 8.30, terminata con la preghiera delle Lodi.