Nuova azione dei Cinque Stelle cremaschi, che hanno raggiunto con una lettera (“speriamo non rimanga inascoltata”) tutti i sindaci dei Comuni del territorio, il dg dell’Asst di Crema Alessandro Cominelli e la dg dell’Ats Val Padana Ida Ramponi “sull’importante e allarmante presenza di amianto presso il complesso ospedaliero Santa Marta di Rivolta d’Adda”. Per conoscenza i grillini informano anche il presidente di Regione Attilio Fontana, il suo assessore al Welfare Guido Bertolaso, il Prefetto della Provincia Corrado Conforto Galli e il presidente della Provincia Mirko Signoroni.
Amianto ammalorato
“Bisogna intervenire con urgenza per sanare tutte le aree compromesse da amianto ammalorato, per evitare rischi d’esposizione pericolosi per la salute di pazienti e operatori tecnici e sanitari. Serve inoltre massima trasparenza su rischi, progetti, analisi e costi per disinnescare una potenziale bomba sanitaria come questa”, dichiarano Manuel Draghetti e soci. Che ricordano come i sindaci siano “i garanti della salute dei propri concittadini. È surreale che in nessun Consiglio comunale si sia discusso di questo tema. Incredibile che non ci sia stato nemmeno un sussulto da parte di qualche consigliere. Sveglia! Anche l’Area Omogenea cremasca, sempre pronta a scrivere comunicati stampa, sembra inerte su questo tema”, aggiungono, alzando i toni, i pentastellati.
Situazione da risolvere
I quali hanno scritto a tutti i primi cittadini “così che nessuno possa dire di non saperlo. Quando si parla di salute pubblica si dovrebbe parlare anche di ambienti sani e sicuri per pazienti e operatori sanitari e tecnici. L’ospedale di Rivolta sarà una Casa di comunità e un Ospedale di comunità a servizio di tutta la nostra Asst. Pertanto, tutti i sindaci devono essere in prima fila per chiedere ad Asst, Ats e Regione di risolvere questa situazione”.
Il tutto è emerso grazie agli atti istituzionali depositati in Consiglio regionale dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle, trovando spazio sulla stampa locale e nazionale.
Intervento da un milione
“Nonostante negli ultimi cinque anni il nosocomio sia stato oggetto di alcuni interventi di bonifica e messa in sicurezza, ci sarebbero ancora aree che necessiterebbero di un importante intervento. La stima economica per poter intervenire sulle aree più ammalorate – e che quindi necessitano di una rimozione solerte – ammonterebbe a circa 1,1 milioni di euro, somma che l’Asst di Crema avrebbe chiesto a Regione Lombardia, ma che, a oggi, non è stata ancora messa a disposizione del nuovo dg Cominelli”, si legge nella lettera. Ampio servizio sul giornale di sabato in edicola.