Inquinamento dell’aria. Anche in città mai così tossica

“Come Fiab Crema e Cremasco vogliamo riportare l’attenzione sul tema della qualità dell’aria, non solo per parlare di dati, ma per rendere più visibile l’emergenza impalpabile che ci circonda e che sempre più cittadini sperimentano”. Così gli amici della bicicletta e dell’ambiente che segnalano come a Crema il 18 febbraio sia stato “un giorno record per l’inquinamento. I dati Arpa sul PM10 indicano che la qualità dell’aria è stata ‘molto scarsa’ con una media di 113 μg/m³. Per la legislazione italiana il valore limite è 50 μg/m³. Un valore di 113 può portare a conseguenze gravi soprattutto in persone sensibili in concomitanza di sforzi e attività fisiche e/o lunghe esposizioni all’aperto”.

Peggioramento continuo

Dal grafico che Fiab propone si può vedere come ci sia stato un peggioramento continuo delle condizioni del PM10 negli ultimi dieci giorni con un aumento costante della tossicità dell’aria che precedono di quattro giorni la data dell’ultimo rilevamento (18/02). “Da questi dati possiamo ragionevolmente affermare che è possibile creare delle stime di previsione tenendo sotto controllo le indicazioni del meteo”, riflette il presidente Fiab Davide Severgnini.  Il quale aggiunge che “sul territorio di Crema purtroppo non è ancora presente la rilevazione delle più pericolose PM2.5 che, stando a rilevazioni non ufficiali ma comunque attendibili, restituiscono un quadro anche peggiore”. Il 18 febbraio scorso è stato il 26° giorno di sforamento dall’inizio dell’anno (da normativa solo 35 possono essere i giorni di sforamento in un anno).

Questione di salute pubblica

“Se il trend rimane lo stesso dell’anno scorso, probabilmente alla fine del secondo mese dell’anno rischieremo già di sfiorare quel limite (l’anno scorso furono 49)”. Dal sistema di rilevamento in tempo reale Fiab informa che anche il 19 febbraio la situazione è stata simile se non peggiore, “e così probabilmente sarà fino a quando venti e piogge non faranno la loro comparsa”. Alla pericolosità oggettiva dell’aria che respiriamo si aggiunge un’angosciante mancanza di divulgazione dei pericoli e di tutela della salute pubblica che viene costantemente sottovalutata. Il ruolo delle istituzioni, lo stiamo scrivendo da settimane con insistenza, è determinante.

Comportamenti da adottare

“Sono pochi i cittadini che si pongono il problema e quei pochi si sentono in balìa di qualcosa che non possono controllare perché le istituzioni non sembrano farsene carico. Siamo davvero sicuri che non si possa fare qualcosa anche se il problema è di
natura sistemica?”, si chiede Severgnini. Data la possibilità di prevedere con un certo grado di sicurezza il meteo, a suo parere, “è possibile fare altrettanto con le potenziali condizioni di tossicità dell’aria e informare le persone in tempo reale, soprattutto quelle più sensibili e con maggiori conseguenze sulla salute”. A ciò per Fiab si dovrebbe aggiungere un’adeguata divulgazione sui comportamenti da adottare per minimizzare la propria esposizione agli inquinanti: “Ad esempio consigliando di evitare di uscire o di farlo munendosi di determinate mascherine e/o utilizzare sistemi di ventilazione e filtraggio meccanici in casa e nei luoghi di lavoro”.

Responsabilità della politica

“La politica è responsabile di ciò che si prende in carico e di ciò che decide di non prendersi in carico”. La posizione di Fiab, che sposiamo al cento per cento, è questa. “Dovrebbe far riflettere che durante l’ultima giornata del Carnevale, con una presenza di circa 10.000 persone in città, non ci sia stato nessun tipo di informazione o avviso sullo stato della qualità dell’aria vista la numerosa presenza dei più piccoli e dei cittadini che hanno una salute più vulnerabile”. Fiab è pungente, ma ha ragione. Anche noi, sulle nostre colonne, abbiamo spronato a fare di più, o meglio a fare qualcosa. “Ci chiediamo inoltre come sia possibile che non esista un controllo e una pianificazione da imporre sullo spargimento di liquami e liquidi zootecnici che sono tra le cause dirette dell’innalzamento dei valori del particolato, soprattutto nei giorni precedenti alle grandi manifestazioni”, afferma Severgnini. Tante le domande. Approfondimenti ulteriori sul giornale di sabato in edicola.