Il palazzo Barbàra di via Civerchi torna a risplendere. Si è concluso infatti, nei giorni scorsi, il restauro della facciata, ad opera dell’arch. Andrea Sfogliarini e dell’impresa esecutrice Silvia Baldi Restauri. Lavori iniziati il 15 maggio 2023. Un restauro che rende ancora più bella la via Civerchi, ricca di palazzi antichi, tra cui quello della biblioteca.
Il palazzo Barbara ha una lunga storia che inizia nel secolo XIV, quando venne fondato dal casato Vimercati. Fu poi ampliato quando, nel secolo diciottesimo, la proprietà passò agli Zurla. Infine, nel 1935, venne in proprietà dei BARBÀRA che ne sono ancora proprietari e dei quali porta il nome.
VI NACQUE BOTTESINI
In questo palazzo nacque il 22 dicembre 1921 Giovanni Bottesini, il “Paganini del contrabbasso”, grandissimo musicista cremasco. Gli fu maestro il sacerdote don Carlo Cogliati, grande esperto di musica, che abitava anch’egli nello stesso palazzo.
La facciata è di stile rococò. Presenta due ordini di finestre, nove al primo ordine, dieci al secondo. Sono aperture molto alte, che si avvicinano allo stile genovese, incorniciate e con timpani elaborati secondo il gusto del tempo e arricchiti da motivi a fogliame.
Il portale non è al centro della facciata, perché una parte di palazzo verso via Cavour è stata demolita. È abbastanza semplice con un arco a tutto sesto, mosso e arricchito da due volute su cui poggiano altrettanti capitelli che sostengono una semplice cornice a fogliami. Sopra di esso non troviamo il balcone centrale, di regola in tutte le dimore gentilizie.
All’interno, si ammira un portico con quattro archi quattrocenteschi in cotto, una vera rarità. Nelle sale si conservava un bellissimo soffitto a tavolette rinascimentali dipinte: ora sono di proprietà e esposte al museo Poldi Pezzoli di Milano.